I titoli sportivi usciti in sala giochi restano una minoranza, ma NBA Jam è sicuramente tra quelli che hanno segnato la storia. Spuntato praticamente dal nulla nel 1993, ebbe un tale impatto che ancora oggi è difficile non sentire qualcuno che si ricorda del suo commentatore e delle sue improbabili schiacciate. Merito dei tanti colpi di genio studiati dai programmtori, sfruttando in maniera “alternativa” la licenza sul basket americano.
Di base, si trattava solo di partite 2 contro 2 con nomi e giocatori prelevati dal campionato NBA di allora, esagerati sia nelle movenze che nelle abilità. Ma il modo con cui le partite venivano presentate su schermo era qualcosa di mai visto prima. Inquadrate lateralmente, erano una festa di azioni velocissime e molto frenetiche, con contatti degni di un picchiaduro. L’unica regola superstite del campionato reale, in pratica, era il limite di tempo per il tiro.
Tutto il resto era valido: spingere e strattonare l’avversario, tirare da qualsiasi posizione in campo o lanciarsi semplicemente a canestro. L’elemento chiave, come si intuiva dal nome, erano le schiacciate: una volta segnati tre canestri in fila, si andava “on fire” guadagnando l’abilità di esegure mosse spettacolari. Il tutto commentato alla maniera esaltata dei presentatori americani, volutamente più in stile wrestling che basket.
Pur non essendo bellissimo da vedere, NBA Jam era uno spettacolo da giocare con gli amici grazie al tasso di sfida mediamente elevato e all’ampia scelta di squadre. Le partite erano quasi sempre combattute fino all’ultimo tiro e il caos in campo creava quel tasso di imprevedibilità che rendeva i risultati spesso inattesi. La ciliegina sulla torta era rappresentata dalla licenza ufficiale NBA, benché Michael Jordan fosse assente come in tanti giochi di allora.
Midway si rese conto di aver trovato la sua gallina dalle uova d’oro e iniziò subito il processo di conversione per i formati da casa. In pochi anni uscirono decine di adattamenti di NBA Jam e la pubblicità era martellante su tutte le riviste di settore. Come tanti “fuochi di paglia” dei videogame, è poi sparito completamente dalle scene salvo tornare, e sparire di nuovo, con un paio di remake. Evidentemente, la carica del turbo era finita anche per Midway.