Ninja Gaiden fu l’inventore dei giochi d’azione cinematografici, concentrati più sulla storia che sul gameplay puro e semplice. Fino a quel fatidico 1989, gli action game arrivavano quasi sempre dalle sale giochi ed erano concentrati sul martellamento dei tasti. Grazie a Tecmo, si scoprì che potevano raccontare una storia e offrire personaggi curati e approfonditi nei minimi dettagli.
Il protagonista era lo stesso Ryu Hayabusa che ancora oggi si muove nelle versioni moderne, impegnato a trovare l’assassino di suo padre. Un inizio molto scontato, che però si sviluppava con svariati comprimari, colpi di scena e una regia ancora oggi notevole. Basta dare un’occhiata al filmato, che trovate dopo il testo, per capire come gli sviluppatori avessero studiato alla scuola di Hollywood.
Gli intermezzi animati, rarissimi all’epoca, restano la parte migliore sia come design sia come montaggio. Lo stile tipicamente “manga” dei personaggi, e l’attenzione alle inquadrature, resero Ninja Gaiden unico nel suo genere. In pratica, si giocava più per scoprire come sarebbe andata avanti la trama che per sconfiggere l’ennesimo boss. Perché, come gameplay, non c’era nulla di particolarmente innovativo.
Ciò non vuol dire che fosse un brutto gioco, anche perché applicava bene la formula fatta di piattaforme e combattimenti. Il nostro alter-ego ninja aveva dalla sua anche magie e armi speciali, oltre alla possibilità di attaccarsi alle pareti. Malgrado avversari ripetitivi e poco intelligenti, c’era una buona varietà nelle ambientazioni. Soprattutto, c’erano sempre le ottime scene di intermezzo a tenerci incollati allo schermo.
Ninja Gaiden fu davvero una sorpresa nel campo dei videogame casalinghi di fine anni ’80. Visto inizialmente come l’ennesimo gioco di piattaforme, in poco tempo faceva emergere tutte le sue qualità. Ben presto, diventò uno dei titoli più amati di sempre su NES e una serie arrivata fino ai giorni nostri. Anche qui, il merito va tutto al coraggio degli sviluppatori, nel puntare su una caratteristica che pochi avevano sfruttato prima.