Nata il 15 Luglio 1983 in Giappone e lanciata nell’Ottobre 1985 in America, il NES (Nintendo Entertainment System) fù una console per videogiochi a 8 bit che risollevò l’industria del videogioco dopo la profonda crisi che travolse il settore nel 1983.
Conosciuta originariamente in Giappone con il nome di FamiCom (Family Computer), lo scopo di questa console era quello di proporre un prodotto cosi potente e tecnologicamente avanzato per l’epoca che nessuno avrebbe potuto eguagliarlo per un anno. Il FamiCom nacque dall’idea di Yamauchi, l’allora presidente Nintendo, che voleva sorpassare il successo dell’allora leader del mercato: l’Atari 2600.
Yamauchi decise pero’ di contenere i costi di sviluppo della console e, invece di optare per nuove CPU più potenti e di nuova generazione, scelse di usare il microprocessore MOS 6502, una delle CPU piu economiche disponibili sul mercato che viaggiava su frequenze di 1,5/1,7 MhZ. Per ovviare al problema CPU, gli affiancò una PPU, ovvero un coprocessore in grado di elevare la capacità grafica ad un livello superiore rispetto alle console dell’epoca, in grado di gestire più sprite e più colori.
Il design del FamiCom venne scelto appositamente per dare l’idea di un gioco per bambini e quindi di una console creata appositamente per la famiglia. Nonostante tutta l’industria del videogioco navigava in cattive acque, la Nintendo riusci comunque a mantenersi a galla grazie alla creazione di titoli originali e al suo grande senso degli affari; senso che gli fu molto utile quando si accorsero che un chipset difettoso all’interno della console non permetteva ad alcuni giochi di funzionare correttamente. A quel punto Yamauchi decise di ritirare tutte le console per ripararle. Azione che gli costo’ milioni di dollari in cifre, ma che gli porto’ in cambio affidabilità e credibilità, tutte armi che portarono la Nintendo a diventare più richiesta di qualsiasi altra società dell’epoca.
Il lancio in America nel 1985 ebbe bisogno di qualche intervento sia sul nome che sul design. La console giapponese bianca e rossa con gli angoli smussati e dal nome cosi “famigliare” non era adatta al mercato statunitense che decise di lanciarla col nome NES, Nintendo Entertainmente System. La console divenne più grande e si vesti di grigio. Inoltre vennero aggiunte due periferiche nuove, una pistola ad infrarossi e un robottino interattivo chiamato R.O.B.
Ma il vero successo della Nintendo fu l’invenzione di un modello lavorativo assolutamente nuovo per l’epoca, ma destinato a diventare il futuro per ogni altra azienda: licenziare terze parti per lo sviluppo di software. Oltre ad avere i diritti esclusivi sui titoli del NES e quindi nessun’altra azienda avrebbe potuto lavorarci sopra prima dei due anni, la Nintendo progettò il 10NES ovvero un chip di protezione per evitare che gli altri sviluppatori pubblicassero titoli di gioco non autorizzati.
Questo perchè la Nintendo voleva avere il pieno controllo sui software che sarebbero stati usati sul NES e per evitare che titoli di scarsa qualità compromettessero l’ottima reputazione che si era creata fino a quel momento. Questo porto i risultati sperati perchè giochi di successo mondiale come “Donkey Kong” o “Super Mario Bros.” erano di esclusiva proprietà di Nintendo.
Quindi, chi voleva giocare con Mario, o con Zelda o con Castelvania, doveva necessariamente acquistare la console della Nintendo perchè nessun’altro concorrente aveva la possibilità di lavorare su quei titoli e di farne giochi per la propria console prima di vari anni.
Nonostante la dimostrata inferiorità con l’hardware usato da Sega e montato sul Sega Master System, il NES si aggiudicò comunque il primato di console più venduta della sua era, con più di 61 milioni di unità vendute. Questo perchè la Nintendo potè contare su un’ottima strategia di marketing (a differenza della Sega) e su una grande vastità di giochi con titoli di notevole spessore.
Curiosità su NES e Nintendo
- Prima di iniziare a produrre cabinati per videogiochi, la Nintendo non era altro che un’azienda che produceva carte da gioco giapponesi, le Hanafuda. Nonostante il divieto sulle carte e sul gioco d’azzardo imposto alla fine dell’ 800 dall’allora governo in carica, la Nintendo continuo’ a produrre le carte Hanafuda di nascosto. Quando il divieto fù tolto, non solo la Nintendo firmò contratti con i casinò giapponesi per la fornitura di carte da gioco, ma si espanse cosi tanto da riuscire a vendere le proprie carte in tutte le tabaccherie del paese.
- I primi titoli sviluppati per i cabinati della Nintendo furono deludenti e assolutamente poco apprezzati dal pubblico. Giochi come Space Fever, Space Launcher e Space Firebird, non furono altro che una copia spudorata di Space Invaders della Taito e non riuscirono ad attrarre il pubblico sperato.
- Quando venne sviluppato il gioco “Donkey Kong”, il successo della Nintendo fù cosi strabiliante e inaspettato che i produttori cinematografici del film “King Kong” citarono la Nintendo in giudizio e gli intimarono di cedergli i profitti delle vendite del gioco perchè infrangeva il copyright del film. Nonostante le minacce della casa cinematografica di distruggere la Nintendo se non avesse acconsentito a pagare la somma, la società di videogiochi non si lascio intimorire e vinse la causa facendo entrare nelle sue tasche una cifra intorno al milione di dollari come risarcimento danni.
- All’inizio degli anni 90, iniziò un florido mercato di cloni illegali del NES. Ciò che rese possibile la diffusione di queste console non originali ù la mancata commercializzazione della versione originale in alcuni di questi paesi come il Brasile. Alcuni di questi cloni erano cosi ben fatti che superavano di gran lunga l’hardware originale del NES e si crearono una reputazione molto simile a quella della Nintendo.
- Le cartucce del NES contenevano una batteria tampone per poter mantenere la memoria di salvataggio del gioco e i punteggi massimi, a differenza delle cartucce di gioco delle altre console vendute all’epoca che non avevano questa caratteristica. Il primo gioco ad aver avuto questa modalita’ fù “The Legend of Zelda”.
- Si stima che siano stati prodotti quasi 700 titoli NES ufficiali solo per il mercato americano e più di 1000 se si contano anche quelli del mercato nipponico. Ad ora ne risultano venduti più di 500 milioni di copie.
Caratteristiche tecniche NES
- Central Processing Unit (CPU):
-
- Ricoh 2A03/2A07-8 bit @1,79 MHz (NTSC) / 1,66 MHz (PAL)[38]
- Picture Processing Unit (PPU):
- RP2C02/RP2C07 @5,37 MHz (NTSC) / 5,32 MHz (PAL)
- Possibilità di gestire fino a 64 sprite simultaneamente (8 per riga)[39]
- 52 colori totali[40] (24 contemporaneamente presenti sullo schermo)
- Risoluzione:
256×240 pixel (PAL)
256×224 pixel (NTSC)
- Memoria:
- 4,35 Kbyte on board
- 2 KB dedicati alla CPU come memoria temporanea
- 2 KB VRAM dedicata al processore video
- 256 byte dedicati agli attributi degli sprite
- 4,35 Kbyte on board
- Sonoro:
- Generatore sonoro programmabile a 5 canali integrato nella CPU
- Generatore sonoro programmabile a 5 canali integrato nella CPU
- Supporti di Memorizzazione:
- Cartucce elettroniche da 128 Kbit a 4 Mbit