Poesia e disperazione
Pandora’s Tower esce nel 2011, e non riceve purtroppo gli onori che avrebbe meritato. Il sistema Wii iniziava la sua lenta discesa e Pandora’s Tower ha subito un po’ il destino dei titoli che arrivano troppo tardi.
Il gioco ci vede alla guida di un giovane eroe, impegnato nell’uccisione di una serie di mostri le cui parti dovrà donare alla donna che ama. La ragazza infatti ha bisogno di nutrirsi di parti di mostro per sopravvivere. Una storia straordinaria, che si fonde con la realtà del videogioco giapponese e con temi adulti che sfiorano produzioni come l’intramontabile capolavoro esoterico: Evangelion. Forti sono anche i rimandi a Shadows of the Colossus, sia nella grafica che nei contenuti. Pandora’s Tower riesce però a proporre qualcosa di davvero unico e straordinario, tanto da ricevere una versione virtual consolle su WiiU e, incrociando le dita, speriamo di vederlo prima o poi anche su Nintendo Switch.
Un gioco magico
Pandora’s Tower è un titolo dall’alto contenuto emozionale, un gioco di nicchia forte di una incredibile poesia e di una bellezza che si trova raramente in questo media. Ci troviamo di fronte a una direzione artistica eccezionale, a una scrittura forte e coraggiosa e a un prodotto, forse azzoppato da alcune meccaniche action un po’ rozze, ma così bello e così profondo da far chiudere un occhio su qualsiasi difetto.
Similmente a titoli come The last Guardian, Pandora’s Tower ci vuole offrire una vera e propria esperienza, qualcosa che va oltre il videogioco, qualcosa che si può affrontare in prodotti come Undertale, Nier, Nier Automata e così via.
Un gioco da recuperare per qualsiasi possessore di Wii, e un titolo che può valere l’acquisto della consolle.
Un capolavoro, per palati fini certo, ma indubbiamente un capolavoro.
Tuffatevi in questo straordinario viaggio, fatelo per il vostro cuore.