L’Eva parassita
Uscito nel 1998, Parasite Eve sorprende tutti presentandosi con un set unico e originale e rivoluzionando il classico sistema di combattimento che ci aspettavamo da Square. Eravamo abituati al fantasy e ai turni, Parasite Eve se ne esce invece fuori con un horror scifi originalissimo e un sistema di combattimento che fonde azione e turni. Eccoci così di fronte a una grande epopea, un gioco sulle linee della fantascienza moderna che racconta la rivolta dei mitocondri. Forte di scene di impatto (la statua della libertà che piange plasma, un teatro intero in fiamme), di una colonna sono incredibile e di una storia appassionante, Parasite Eve convince più oggi che ieri, lasciandosi scoprire e coinvolgendoci dentro a un mondo particolare e a una storia di rara fattura.
Combattimenti emozionanti
Interessanti sono poi i combattimenti che vanno a unire azione e turni. Ci troveremo quindi a combattere attivamente anche durante il turno avversario, per poi attaccare col nostro personaggio. Altro dettaglio è il fatto che non esiste un team, alla guida di Aya siamo e alla guida di Aya restiamo per tutta l’avventura, rendendo quindi la cura dello sviluppo del personaggio qualcosa di più intimo e particolare rispetto a ciò a cui eravamo abituati.
Parasite Eve somiglia molto a Vagrant Story per quanto riguarda il comparto tecnico, e questo è a dir poco un complimento.
Un titolo da giocare, in qualsiasi epoca vi ritroviate a entrarci in contatto, un gioco bellissimo profondo e unico nel suo genera, in grado di dar vita a una vera e propria saga.
Giocare a Parasite Eve abbatte rapidamente il muro del tempo e ci aiuta a scoprire come, anche i titoli 3d del passato che di solito invecchiano più in fretta, possono rimanere immortali quando questo 3d è curato in modo straordinario. Un titolo che vale un giro su Ebay o un tuffo in cantina in cerca di una Psx.