Anche se i titoli moderni hanno raggiunto livelli di interazione e grafica senza precedenti, spesso i vecchi giochi sono più belli.
Non è la nostalgia e, anche se alcuni titoli sono invecchiati non troppo bene, capita sempre più spesso di trovarsi incantati di fronte alla cura dei dettagli, alla storia e ai particolari dei vecchi giochi.
I titoli del passato fanno parte di un’epoca di pionieri, dove si sperimentava moltissimo, il mercato contava, ma andava anche scoperto, e c’era una gran voglia di creare cose nuove.
La musica era incredibile, la grafica sfruttava al massimo le piattaforme e colmava le carenze tecniche con la creatività.
Le storie erano spesso più originali e particolari, c’era più voglia di osare e accadeva un po’ quello che accade nel Cinema, nella musica e nei fumetti. Una sorta di età dell’oro che sembra irripetibile.
I nuovi giochi sono brutti?
In molti casi sì. I problemi principali sono legati alla forzatura dei generi, alla mancanza di innovazione. Troviamo titoli tutti uguali che non esplorano più le possibilità del media videoludico, trattandolo come una forma di intrattenimento che ha già detto tutto.
Non si inventano più personaggi e mondi unici, tutto si è fatto più realistico e nei rari casi in cui si torna alle origini, come accaduto con il gioco di culto Undertale, allora torniamo ad innamorarci e a scoprire grandi capolavori.
L’epoca attuale ha prodotto anche giochi memorabili, tra i più belli mai fatti. Accade però molto raramente, e sempre sempre di più che ci siano poche gemme in mezzo a un’enorme mole di titoli mediocri, mero intrattenimento che stanca dopo pochissimo.
I giochi belli ci sono ancora, ma sono sempre più rari, e manca comunque in molti casi la cura del dettaglio del passato, unica e forse irripetibile nell’epoca moderna, nemmeno dalla nostra amata Nintendo.
Provate a pensare a Final Fantasy VII, a Resident Evil 2 o ai vecchi Zelda e Super Mario.
Se avete qualcosa che tenga testa a questi capolavori potete scriverlo nei commenti.