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Pitfall: The Mayan Adventure – Super Nintendo

Pitfall: The Mayan Adventure fu uno dei giochi-evento di metà anni ’90 dato che recuperava un nome storico già ai tempi per il mondo dei videogame. Pitfall, l’originale per Atari 2600, aveva contribuito a far nascere il genere action/adventure nel 1982 e questo seguito del 1994 cercava la stessa gloria. Ambientato nello scenario “stile Indiana Jones” del predecessore, vedeva protagonista il figlio dell’esploratore originale, impegnato a salvare suo padre.

Pitfall: The Mayan AdventureGli omaggi verso la prima, storica, versione non finivano qui tant’è che si poteva giocare l’intero primo episodio come bonus. Era evidente che Activision puntasse al pubblico più nostalgico, quando ancora nemmeno esisteva. Pitfall: The Mayan Adventure era infatti molto tradizionale come gameplay e insieme modernissimo a livello tecnico. Il dettaglio e le animazioni ancora oggi restano tra le cose migliori viste nella categoria platform, come certi scenari.

Essendo un gioco di piattaforme, si trattava ancora di esplorare livelli ripieni di nemici e pericoli collezionando bonus e segreti. Per farlo si affrontavano scenari molto contorti a livello di planimetria e fin troppo pieni di insidie. Soprattutto, c’era la questione del design: molto bello in fotografia, troppo complicato da decifrare: si finiva spesso contro un ostacolo o in un precipizio soo perchè era impossibile trovare la giusta destinazione.

Pitfall: The Mayan AdventureCiò rendeva Pitfall: The Mayan Adventure molto frustrante, anche perché la difficoltà media era piuttosto alta già nelle prime fasi. Inoltre, il numero esagerato di animazioni del protagonista lo rendevano spettacolare da vedere ma scomodo da usare e le collisioni approssimative facevano il resto. I contatti con nemici e trappole risultavano fin troppo casuali, tanto che evitare lo scontro risultava la tattica migliore.

Nonostante avesse grosse carenze nel gameplay, Pitfall: The Mayan Adventure ottenne giudizi positivi dalla critica e trasformò lo stesso Pitfall in una serie (poi sparita nel nulla). Ma bastano cinque minuti, oggi che la grafica non stupisce più, a vedere che come gioco avesse molto da imparare nonostante il nome in copertina.

I commenti del pubblico

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