Soltanto ricordi o gameplay attivo?
Da queste parti il retrogaming è pane quotidiano.
La nostra passione per i retrogames si muove dagli albori fino ai titoli più recenti, senza trascurare i videogiochi moderni che ci impegnano non poco nelle nostre giornate.
Quando si parla di retrogames e giochi del passato spesso si va con un approccio nostalgico, un ritorno al passato che si esaurisce in poche sessioni o, semplicemente nella visione di un video.
Alcuni titoli, dobbiamo ammetterlo sentono davvero il peso degli anni e diventano ostici da rigiocare e rivivere, con il rischio di rovinare quel bel ricordo che avevamo.
Ci sono giochi però che invecchiano incredibilmente bene e che ci lasciano ancora oggi a bocca aperta.
Basta pensare a un Terranigma, gioco indimenticabile che potrebbe essere uscito oggi, come tra anni.
Stessa cosa vale per i grandi classici, la saga di Super Mario, Zelda, opere come Dune e giochi incredibili come gli strategici PC in stile Warcraft.
Ecco che il retrogaming diventa quotidianità e gioco attivo.
Allo stesso modo con cui accettiamo alcuni compromessi della letteratura del passato, i retrogames riescono a regalarci emozioni senza fine, anche dai tempi più remoti.
Non solo hobby
Giocare ai vecchi videogiochi diventa così per noi un’esperienza attuale.
Quando si parla di Final Fantasy VII, di Resident Evil o di un Metal Gear Solid, non esiste nostalgia che tenga.
Parliamo infatti di titoli che catturano il giocatore e gli fanno dimenticare mondi connessi, social, multiplayer e tutto ciò che è venuto dopo.
Allo stesso modo, rivivere i vecchi titoli sportivi, così semplici e immediati, diventa un’esperienza unica.
Giocare retrogames ci porta a un approccio più intimo col videogioco, lontano da recensioni e discussioni sul web, ci siamo noi e un prodotto di 20 o trent’anni.
Tutto il resto smette di contare e, spesso a volentieri, la magia nella quale ci troviamo immersi abbatte anche il piacere dei gameplay più moderni.