Mi sento scossa, agitata ah come una città…
Acidissimo e possente, Savage esce nel 1988 e ci regala un’esperienza di gioco davvero incredibile e adrinalinica che riesce a esaltare il giocatore anche oggi dopo tutti gli anni che sono passati.
Ci troviamo alle prese con un nerboruto guerriero in lotta contro un signore oscuro che ha rapito la sua fidanzata. Eccoci quindi impegnati in ben tre diverse modalità di gioco, la prima ci vedrà combattere per lunghi corridoi, superando amenità varie in un crescendo di velocità e avversari che saltano fuori da tutte le parti, con l’aggiunta di sequenze platform difficili, soprattutto nella foga e nelle esortazioni che ci da il gioco per esaltarci ancora di più.
La seconda fase trasforma il titolo in uno shooter in prima persona in stile 3d, e ci vedrà proteggere il nostro buon protagonista, impersonando questa volta un’aquila da lui controllata psichicamente.
Ed eccoci alla terza fase dove vedremo l’aquila in 2d impegnata nell’esplorazione di un labirinto dove ci attende la nostra donzella.
Le tre diverse fasi di gioco, complicatissime e appaganti possono essere raggiunte inserendo una password, elemento più che gradito e che ci eviterà quindi di ripetere tutto da zero a ogni morte, magari nelle fasi finali.
Classe d’altri tempi
Savage è un gioco notevole e che riesce a divertire e appassionare anche il videogiocatore moderno in cerca di un titolo retrò con qualche sprizzo di modernità, e soprattutto con una fortissima carica di carisma che lo rende unico e indistinguibile.
Per quanto riguarda l’acido, la nota di merito va alla colonna sonora Acid House che rispecchia alla perfezione quel 1988 che vide nascere il genere con la famosa Summer of Love, e che accompagna in modo folle e scatenato le sequenze di gioco più adrenaliniche.
Un gioco fondamentali per gli amanti di Commodre 64 e di prodotti retrò. Consigliato un po’ a tutti, senza particolari riserve.