Ebbene sì
Sex Vixens from space esce nel 1988 e, non contento, si diffonde sulle principali piattaforme con tanto di remake per Amiga. Ci troviamo alle prese con il leggendario Brad Stallion, eroe interstellare che viaggia nello spazio con la sua astronave dalla forma fallica. Ecco che questa volta (sì perché è una serie) ci troveremo alle prese con una razza di amazzoni aliene particolarmente lussuriose, e chi può fermarle se non Brad Stallion?
Il gioco, di fatto, ci inserisce all’interno di una avventura testuale con toni comici e costanti doppi sensi, il sistema di gioco è basato sull’impartire comandi, le varie aree saranno poi visualizzate su schermo, esiste quindi una forte componente grafica fatta di paesaggi e nudità aliene.
Cosa devo fare?
Il problema di fondo di questo Sex Vixens from space, partendo dalla sua natura trash, non è tanto il gioco in sé, che potrebbe anche far sorridere e divertire, ma il sistema folle con cui guidiamo il prode Brad. Buona parte del nostro tempo, sarà infatti spesa a cercare di capire cosa dobbiamo scrivere perché accada qualcosa. L’interazione con il mondo di gioco risulta quindi ostica e assolutamente non intuitiva, problematica imperdonabile, soprattutto di fronte a una trama sicuramente non esaltante.
Solo per intenditori del trash
Fin dal titolo, Sex Vixens è ovviamente un gioco per intenditori del trash, un titolo che definire di categoria B o C o D è poco e che non può mancare alla collezione dei retrogamers più sfegatati e dei cercatori di stranezze. Per tutti gli altri è bene stare alla larga da un gioco praticamente ingiocabile, un gioco che punta tutto su erotismo e humor da bettola e ce lo rende difficilissimo da reperire.
Potete dire di conoscerlo, adesso sapete che esiste, cosa farne sarà una decisione vostra, di sicuro però noi torneremo ancora nel mondo di Brad Stallion con le sue prossime avventure!