L’ombra della bestia è tornata
Shadow of the beast 3 esce nel 1993 e conclude la saga iniziata nel lontano 1989. Il nostro protagonista ha quasi riconquistato la sua forma umana ma deve comunque sconfiggere una volta per tutte il malvagio stregone che ha dato inizio a tutto. Il gioco si presenta con una grafica migliorata ulteriormente, assieme al sempre altissimo livello di design che caratterizza la serie. Ci troviamo così di fronte a scenari che lasciano a bocca aperta, creature straordinarie e uniche e uno stile indimenticabile che riesce a lasciare il segno e dona valore al gioco anche con il passare degli anni.
Un cambio di gameplay
Nonostante il titolo si mantenga su livelli di difficoltà elevati, e nonostante permangano le ondate di nemici e gli attacchi improvvisi da parte di trappole e creature che sbucano un po’ ovunque, ci troviamo di fronte a un grande cambio di gameplay rispetto ai predecessori. Questo terzo capitolo prende infatti una strada più ragionata e più improntata alla risoluzione di puzzle rispetto ai suoi predecessori. L’azione c’è ancora ma questa volta conta più la mente rispetto ai riflessi, questa modifica potrebbe fare storcere il naso ai puristi; sotto un punto di vista prettamente videoludico possiamo però dire che renda il terzo capitolo il più godibile e al passo con i tempi della saga.
Chiudere in bellezza
Shadow of the beast 3 chiude la serie presentandoci un gioco di qualità, un titolo notevole ancora oggi e che non sfigurerebbe nelle librerie Steam. Ciò che più di ogni altra cosa eleva il gioco dalla massa, rimane lo stile straordinario e la visione grottesca e psichedelica degli sviluppatori che, ancora una volta, sono riusciti a dar vita a un mondo straordinario che avremmo voluto vivere di più e magari vedere riproposto in un titolo diverso, rispetto allo sfortunato remake uscito di recente su Ps4.