La collina silente
Uscito nel 2003, Silent Hill 3 ha il difficile compito di succedere a uno dei capitoli più belli della serie, oltre a una delle storie migliori mai narrate su schermo videoludico. Ecco che, il terzo capitolo della saga si sforza in ogni modo per brillare a modo suo, riuscendoci, senza però superare i picchi narrativi i Silenti Hill 2.
La prima cosa che colpisce in questo terzo episodio è la grafica. Ci troviamo di fronte a un livello di dettaglio degno di Ps3, e a una qualità delle animazioni stupefacente. Straordinarie sono come sempre le musiche, così come le sequenze doppiate con maestria e in grado di generare quell’atmosfera sporca e malata del mondo pagano di Silent Hill.
Detto questo possiamo passare a una storia affascinante che segue gli stilemi della serie riservando non poche sorprese e momenti di gore e malattia totale, soprattutto nelle fasi finali del titolo. Certo, la profondità e l’introspezione che aveva preso la serie nel secondo episodio purtroppo mancano e ci troviamo più orientati verso un proseguo della vicenda che abbiamo visto accadere nel primo mitico e indimenticabile Silent Hill per Playstation.
Una posizione scomoda
Silent Hill 3 ha alle spalle un capolavoro assoluto e ne esce un po’ in ombra. Bisogna però ammettere che, numerosi anni dopo il titolo può ancora vantare di essere uno dei survival horror più belli e interessanti della storia, un gioco profondo e terrificante, in grado di disturbare più con le sue atmosfere e col mono lascivo e deviato che lo accompagna che con banali jump scare. Silent Hill 3, alla fine dei conti passa sia il test del tempo che quello del terzo capitolo, entrando nel cuore di moltissimi videogiocatori e diventando un titolo meritevole di essere giocato anche oggi, e anche anzi potrebbe valere l’acquisto stesso di una Playstation 2, anche solo per godersi quest’opera straordinaria.