La remaster di Skyward Sword, ci porta a una riflessione su questo Zelda, uscito originariamente su Wii, incapace forse di lasciare il segno come altri capitoli, anche più piccoli, della serie.
Eppure Skyward Sword ha un ruolo importante, gettando le basi alla leggenda dell’eroe, compito che svolge egregiamente, ma senza toccare nel gameplay i livelli degli altri Zelda.
Il remake HD cambia davvero poco alla formula originale, liberandoci soltanto dalla noia dei comandi basi sul movimento.
I problemi di Skyward Sword
Partiamo da una premessa. Il fatto che Skyward Sword non sia uno dei migliori Zelda, lo pone comunque al di sopra di una infinità di giochi. Possiamo dire che questo titolo, se non fosse uno Zelda sarebbe un capolavoro, fatto di personaggi eccezionali e forte di un’avventura longeva e appassionante. Portando quel nome però, alcune mancanze si fanno evidenti.
Questo capitolo infatti è molto lineare. Vanta dei bellissimi dungeon, ma manca l’elemento esplorativo che ha più o meno caratterizzato i diversi Zelda.
Tra i difetti, troviamo una certa assenza di segreti, pochi e poco interessanti, che lo rendono molto inferiore al precedente capitolo, The Twilight Princess.
Skyward Sword, è alla fine dei conti un gioco che spinge molto sulla trama, sulle scene cinematografiche e su dungeon e boss fight molto belle.
Mancano però troppi elementi sviluppati e abbandonati nei capitoli precedenti che avremmo voluto vedere tornare.
Se pensiamo alle meccaniche di combattimento, a dir poco incredibili, di Twilight Princess (gli scontri a cavallo tra i più belli della saga), o alla libertà immensa di Wind Waker, ma anche all’infinità di misteri e segreti di Mini Cap, allora quello che ci troviamo tra le mani è un titolo forse più vicino a un Uncharted che a uno Zelda.
Alla fine dei conti, Skyward Sword è un gioco stupendo, al quale però manca qualcosa per entrare sul podio degli Zelda e per dirlo, non abbiamo scomodato Ocarina of Time e Majora’s Mask.