Vent’anni di vampiri e di anime divorate
Sono passati già vent’anni dall’uscita di quel capolavoro che è stato Soul Reaver: Legacy of Kain, titolo capace di espandere e modificare drasticamente la saga di Nosgoth, andata avanti in differenti iterazioni fino allo squallore del fallimentare titolo multiplayer.
Mentre ancora sogniamo un ritorno della serie, magari con un reboot, eccoci a festeggiare i primi 20 anni dall’arriavo di Raziel, un vampiro, punito da Kain, divenuto ormai potentissimo vampiro, per aver sviluppato le ali prima di lui.
Una caduta biblica tra vampiri che darà inizio a una storia che fonde tendenze weird con la meraviglia delle storie di vampiri.
I vampiri di Nosgoth sono qualcosa d’altro, una reinvenzione dei classici succhia sangue, in una versione più biologica e complessa e allo stesso tempo legata magia e esoterismo.
Eccoci quindi a vagare per i mondi spirituali e per quelli reali a caccia di anime, fino a vendicarci di Kain, il nostro amato padrone che ci ha uccisi senza pietà per la nostra evoluzione.
Un capolavoro senza tempo
Se pronti a scendere a patti con una telecamera tipica dei giochi 3d dell’epoca, Soul Reaver rimane un titolo immancabile, un prodotto eccezionale da giocare e rigiocare e davvero senza tempo.
Peccato che nessuno abbia ripreso in mano l’IP in modo serio, cosa che speriamo accada, magari sulla next gen.
Rivivere la tragedia di Kain e successivamente quella di Raziel con una grafica moderna e un gameplay aggiornato sarebbe davvero incredibile.
Il primo capitolo è infatti uno dei giochi di vampiri più belli di sempre, per quanto riguarda Souls Reaver, passiamo invece a un dark fantasy per il quale difficilmente troviamo eguali, proprio negli ultimi 20 anni.
Un capolavoro da celebrare e ricordare, e forse l’occasione per rispolverare Playstation 1, PC, PS Vita, PS3 o qualsiasi altro supporto che permetta di tornare a Nosgoth nei panni del divoratore di anime.