Tra i primi adattamenti ben riusciti degli eroi Marvel c’è sicuramente Spider-Man, gioco di piattaforme uscito all’inizio degli anni ’90 su Mega Drive che resta uno dei maggiori successi commerciali della console Sega. Prima del boom dei supereroi al cinema, e le molte concessioni fatte per il grande schermo, erano i fumetti l’unica ispirazione per i videogame.
E dai fumetti arrivavano tutti gli elementi del gioco, iniziando dal protagonista per arrivare al cast di comprimari e nemici. La trama vedeva Spidey incastrato dal boss mafioso Kingpin come nemico pubblico e impegnato a scongiurare la minaccia di una bomba che poteva radere al suolo l’intera New York. Oltre a difendersi dai soliti criminali, il nostro eroe doveva stare attento anche ai poliziotti, per via dell’inganno in atto.
A livello di giocabilità, Spider-Man era un platform game molto classico nella realizzazione, ma meno scontato di quanto potesse sembrare all’inizio. Alcune sezioni, infatti, non erano veri e propri livelli ma intermezzi aggiunti per approfondire la trama (pur essendo giocabili). C’erano anche idee molto azzeccate e riprese dal fumetto originale, come le fotografie da scattare per guadagnare denaro extra.
I difetti erano concentrati nella difficoltà molto sbilanciata e nella brevità generale pochi livelli, pochissimi nemici e altrettanti scenari che si potevano attraversare nell’arco di poche ore. Sul fronte della difficoltà, le collisioni poco rifinite portavano al Game Over per motivi spesso sconosciuti, e lo stesso Spidey risultava troppo debole nei confronti dei nemici comuni.
Detto questo, chi era fan del fumetto originale non riuscì a rinunciare al fascino di prendere parte a una storia “da comics”. La grafica era molto fedele allo stile dei fumetti Marvel e in tutti i livelli c’era qualche richiamo alle vicende viste su carta. Nonostante fosse tutt’altro che facile, ripetere gli stessi livelli non era così fastidioso potendo sfruttare le molte abilità del protagonista.
Spider-Man, per il periodo in cui uscì, rappresenta quasi l’eccezione alla regola dei giochi su licenza molto scarsi. Non fu mai un capolavoro né ambiva ad esserlo, ma come adattamento del fumetto originale sapeva dire la sua. E ancora oggi, con tutte le uscite dedicate ai supereroi, viene ricordato con un pizzico di nostalgia dagli ex possessori del Mega Drive.