Un fumetto belga diventa un interessante platform retrò
Uscito nel 1996, Spirou è un titolo molto interessante.
Il gioco è basato su Spirou, fumetto belga poco noto da queste parti ma forte di personaggi carismatici e ambientazioni avventurose.
Le avventure del fumetto vengono trasportate all’interno di un gioco che lascia a bocca aperta per la sua direzione artistica e per la qualità della grafica.
Personaggi e ambientazioni sono realizzati splendidamente e mostrano le grandi qualità di Infogrames.
Siamo nel 1996 e Super Nintendo riesce a sfoggiare prodotti di grande spessore, tra i quali Spirou, nonostante sia una produzione minore, non sfigura per niente, forte di una pixel art davvero ispirata e di un gameplay piacevole.
Dubito che ci siano fan del fumetto, di conseguenza Spirou va preso come un particolare platform capace di trasportarci all’interno di ambientazioni urbane e luoghi esotici.
Siamo lontani dal capolavoro e dall’imprescindibile; giocare a Spirou è comunque un’esperienza notevole e un bel tuffo nel mondo dei retrogames meno noti.
A caccia di robot
Il titolo ci vede impegnati nella ricerca di un amico inventore, rapito da un perfido robot, arcinemico del protagonista.
Senza conoscere il fumetto, difficilmente ci lasceremo prendere più di tanto dalle vicende di gioco, piuttosto blande, ma comunque capaci di svolgere il loro dovere.
Da notare la difficoltà.
Il titolo è molto complesso, una scelta che poco si comprende, soprattutto per un tie in di questo genere.
Spirou è uno di quei giochi che non lasciano il segno, un titolo come tanti forte però di alcune qualità estetiche che riescono a salvarlo dall’oblio totale.
Più notevole al tempo, che oggi, Spirou continua ad offrire una pixel art di rara fattura che mostra il meglio nelle sequenze più oscure del gioco.
Consigliato se in astinenza da platform retrò.
Un gioco sconosciuto che potrebbe davvero sorprendervi.