I primi anni ’90 furono caratterizzati dalla corsa alla terza dimensione, intesa come grafica poligonale nei videogame (e al cinema con gli effetti speciali). Se in sala giochi c’era un costante sviluppo dell’hardware grazie a cabinati ultracostosi, sui formati da casa i limiti hardware di console e computer bloccavano le aspirazioni degli sviluppatori.
Da qui la necessità di “potenziare” le normali cartucce con chip dedicati proprio al 3D, com’era il caso del noto Super FX inserito in alcuni titoli del Super Nintendo. Il primo, e più importante, fu proprio Star Fox, uscito in Europa con il titolo di Starwing. Sparatutto su binari dei più classici, aveva nella grafica il suo maggiore punto di forza benché oggi appaia molto datato proprio per questo aspetto.
Recuperando le basi della saga di Star Wars nella trama, Star Fox ci metteva nei panni dei classici combattenti stellari impegnati a difendere la libertà sulle loro astronavi. Rispetto ai soliti eroi, però, c’era un cast “animalesco” talmente ben riuscito da ritornare in tantissimi altri giochi Nintendo. Il più celebre resta ovviamente Fox McLoud, volpe antropomorfa che rappresentava il prototipo dell’eroe tutto d’un pezzo.
La struttura di gioco di Star Fox era quella tradizionale dello sparatutto in linea retta, solo che la linea era tracciata verso l’orizzonte vista l’inquadratura 3D. Benché si potesse muovere liberamente l’astronave, e spostare lievemente il punto di vista, lo scorrimento restava predefinito viste le chiare limitazioni dell’hardware. Del resto, il chip aggiuntivo dava sì una grossa mano, ma non poteva fare miracoli.
Grazie alla fortissima campagna pubblicitaria pre-lancio, Star Fox ebbe un successo clamoroso alla prima uscita del 1993, nonostante fosse più una demo tecnica che un gioco particolarmente curato. Rivisto con gli occhi di oggi, la grafica mostra tutti i suoi limiti come la giocabilità, entrambi concentrati più sul semplice spettacolo che sul divertimento.
Star Fox, in ogni caso, ha avuto il merito di creare una serie rimasta molto popolare per diversi anni prima di soccombere all’ecessivo sfruttamento (di seguiti e remake). Più che altro, ha dato ai fan Nintendo nuovi personaggi apparsi successivamente in altri generi, come picchiaduro e giochi d’azione.