Street Fighter III è considerato un mezzo flop pur essendo un ottimo gioco. Non è un paradosso, perché bisogna ricordare il periodo in cui uscì e la rapida evoluzione dei videogame. Nel 1997, quasi tutti i produttori erano concentrati sulla grafica 3D mentre Capcom (ed SNK) restava ancorata alle tradizioni. Ciò le fece perdere gran parte del suo pubblico originale che si era già trasferito su Tekken e cloni assortiti.
Tutto questo, nonostante si parli di un picchiaduro a incontri tra i migliori di sempre. Più tecnico e complesso rispetto ai vecchi episodi, aveva l’unico difetto di offrire un cast di lottatori mediocre. A parte le icone Ryu e Ken, non c’era quasi nessuno dei personaggi storici mentre quelli nuovi lasciavano parecchio a desiderare. Nell’ultimo aggiornamento uscito nel 1999 (Third Strike) arrivò Chun-Li ma ormai era troppo tardi per cambiare lo status quo.
Senza il carisma di Street Fighter II, ma con una struttura di gioco più complessa, Street Fighter III non riuscì a imporsi come aveva fatto l’illustre predecessore. C’era anche il problema dell’eccessivo sfruttamento del genere picchiaduro 2D. In pochi anni, erano uscite decine di titoli che imitavano il classico firmato Capcom. Queste sono alcune delle ragioni dietro il suo scarso successo, rispetto alla serie cui appartiene.
L’altro motivo fondamentale sta nel gameplay, troppo complicato per il pubblico di massa. Il sistema delle parate-contromosse (detto parry) richiedeva un ottimo tempismo, come molte mosse speciali. Il bello dei vecchi episodi era l’immediatezza, mentre Street Fighter III ne aveva sacrificata fin troppa. Lo dimostra il fatto che sia amato dai giocatori “pro” che dedicano mesi interi allo studio di ogni personaggio.
Visto oggi, si può apprezzare soprattutto sul lato tecnico per le ottime animazioni e il design molto curato delle arene. Ma non essendo esperti della categoria, le differenze rispetto al predecessore sembrano davvero poche e i nuovi personaggi semplicemente brutti. La stessa Capcom se ne è accorta con il passare degli anni, tornando al cast originale negli episodi successivi.