Una vicenda legale nel mondo del retrogaming
Quando l’amore per Commodore 64 non ha confini
Super Mario è stato da sempre uno dei titoli più ambiti da tutti coloro che non possedevano un Nintendo Nes.
Ed ecco che un manipolo di appassionati nel 2019, ha portato Super Mario Bros. su Commodore 64, realizzando il sogno di milioni di ex bambini che si sono ritrovati a sognare di nuovo con la conversione del titolo al tempo ambitissimo.
Non era bastato Giana Sister, praticamente un clone delle avventure dell’idraulico italiano nel mondo dei funghi, così come gli innumerevoli tentativi di riprodurre la magia di casa Nintendo.
Purtroppo però come ogni sogno è destinato a una fine, ed ecco che Nintendo, a distanza di eoni dal lancio, continua a intervenire con forza di fronte alle più svariate manifestazioni di questo genere richiedendo l’immediata rimozione della conversione dalla rete.
Quello che è stato definito da riviste come”The Games Machine” un atto d’amore vero e proprio nei confronti di Super Mario Bros. e di Commodore 64, non è piaciuto per niente alla grande N che ha fatto scendere la sua scure sull’operazione.
L’avventura di ZeroPaige col suo Commodore 64
Lo sviluppatore ZeroPaige ha impiegato 7 anni per portare Super Mario Bros. sull’architettura di Commodore 64.
La sua gloria purtroppo è durata solo tre giorni.
Nonostante Nintendo abbia chiesto la rimozione, nonostante le complicazioni tecniche che ZeroPaige ha incontrato e la necessità di una serie di strumenti esterni per poter davvero giocare a Super Mario su Commodore 64, quello che è certo è che l’appassionato e la sua impresa hanno già fatto il giro del mondo e nell’universo dei nostalgici e del retrogaming negli ultimi giorni non si parla davvero d’altro.
Peccato per la decisione di Nintendo, libera di fare ciò che vuole con la sua proprietà intellettuale, ma che spesso ferma dei fan accaniti da operazioni che non farebbero alcun danno alla sua immagine, anzi!