Ai limiti dell’impossibile
Uscito nel 1985, Terra Cresta è un titolo in grado di mettere a dura prova i riflessi, ma più che altro i nervi di qualsiasi videogiocatore.
Ci troviamo di fronte a un gioco che non è difficile, è difficilissimo. La prima parte infatti ci vedrà morire continuamente, specialmente nella prima ventina di tentativi. Ciò che è bello di Terra Cresta è il modo in cui, morte dopo morte, ci rendiamo conto di quanto stiamo migliorando e ci ritroviamo a raggiungere nuove mete, magari pochi minuti in più di sopravvivenza ma percepiti come un grande successo.
Il gioco, arcaico come non mai risulta comunque incredibilmente moderno. Ricordiamo che stiamo parlando del 1985 e ci troviamo davanti a una grafica minimale ma ancora piacevole, così come a una meccanica di gioco davvero interessante.
Astronavi da ricostruire
Terra Cresta ci vedrà infatti iniziare la nostra avventura praticamente senza niente, durante gli scontri con le navi nemiche (oltre che gingantesci t-rex di sabbia che ci sparano contro) ci ritroveremo a entrare in contatto con una serie di pod attraverso i quali la nostra navicella tornerà lentamente al suo antico splendore. Ecco che nelle fasi finali, se mai ci arriveremo, ci ritroveremo a pilotare un mezzo avanzatissimo con diverse bocche da fuoco, fasi di invulnerabilità e così via.
Un’idea interessante, soprattutto per un antesignano del genere. Terra Cresta diventa così un gioco che merita la nostra attenzione, un bullet hell dei più estremi, che non necessita milioni di proiettili a schermo per metterci in difficoltà ma che riesce comunque a diventare una grandissima sfida per qualsiasi giocatore, anche per i più abili nel genere.
Terra Cresta è un gioco del lontano passato che riesce nel compito di divertire anche dopo tantissimi anni, nella sua semplicità e nelle piccole trovate che gli permettono di distinguersi dalla massa.