In una situazione come questa, non so in quanti abbiano voglia di giocare a The Last of Us: Parte 2 e non preferiscano magari la serenità di Animal Crossing.
Fatto sta che, a quanto pare, il gioco potrebbe subire un ulteriore ritardo dovuto dall’epidemia di Coronavirus.
La notizia arriva da Kotaku, nella figura di Jason Schreier.
“Non è la cosa più importante del mondo al momento, ma non ci vorrà molto tempo prima che abbiano inizio i ritardi nei videogiochi a causa del COVID-19. I giochi che sono previsti per questo mese e forse aprile dovrebbero essere a posto, ma dopo questo periodo chi lo sa“.
Queste le sue parole rilasciate su Twitter che dimostrano una situazione molto grave anche sotto il punto di vista della produzione di software e nonostante la presenza del lavoro in remoto.
Anche The Last of Us: Parte 2 potrebbe essere posticipato, un po’ per problemi tecnici dovuti all’impossibilità di lavorare in team e un po’ per la tematica che tratta.
Resident Evil 3 invece uscirà, le copie fisiche avranno però dei ritardi nella distribuzione.
Il mondo intero si sta chiudendo, in attesa del passaggio dell’epidemia, elementi che portano un rallentamento globale di qualsiasi tipo di produzione.
Una situazione surreale quella che stiamo vivendo che impatterà con forza anche sui videogiochi.
Naturalmente si tratta dell’ultimo dei problemi, e di una mera curiosità.
Bisogna però tenere conto del volume d’affari che il mercato dei videogiochi muove.
Somme di denaro enormi che potrebbero ridursi nei prossimi mesi segnando il primo vero rallentamento di questo mercato.
D’altro canto, per il momento, la presenza di sempre più persone chiuse in casa nel mondo, sta facendo crescere vendite e volumi per i videogiochi e, in generale l’intrattenimento streaming.
Un periodo davvero drammatico e strano, che speriamo possa presto diventare solo un brutto ricordo di un anno davvero difficile.