I vichinghi perduti
The lost Vikings esce nel 1992 e ci regala un titolo dal gameplay piuttosto unico e raro e, soprattutto, difficilmente imitato negli anni successivi. Ci troviamo infatti alle prese con un gioco a metà tra il platform e il rompicapo alla maniera del più recente Trine. Dovremo quindi combattere e risolvere enigmi utilizzando ben tre vichinghi, ognuno con le proprie caratteristiche e le proprie specialità da utilizzare per proseguire nel corso dell’avventura.
The lost Vikings vanta una grafica coloratissima e ben realizzata, un design di qualità che non si prende sul serio e punta tutto sull’allegria e sulla comicità, il tutto si muove molto bene grazie al motore di gioco che rende questo The lost Vikings ancora oggi godibilissimo.
Vichinghi contro alieni
La storia vede i nostri prodi vichinghi rapiti da una astronave aliena che ha come obiettivo di collezionare varie specie in giro per la galassia; ecco che i nostri guerrieri cornuti non si daranno per vinti e, senza nessuna intenzione di vivere in uno zoo, si daranno alla fuga attraversando i vari livelli per sconfiggere l’alieno rapitore e tornare finalmente nel loro mondo vichingo!
La trama è divertente e leggera e diventa una buona premessa per le varie trovate che incontreremo nelle numerose fasi di gioco.
Tempi duri per gli omini verdi
The lost Vikings è un gioco divertente che sfrutta al meglio le sue meccaniche particolari regalando sequenze platform e risoluzione di enigmi al giusto intervallo e offrendo un gameplay variegato e interessante. Un po’ macchinoso cambiare costantemente da personaggio a personaggio, ma è vero anche che è questo il cuore del gioco.
Se cercate un’esperienza alternativa, se amate i vichinghi o semplicemente le storie sopra le righe e che tendono al nonsense, allora The lost vikings fa assolutamente per voi, un gioco non indimenticabile, ma di comunque di alta qualità!