Sono Guybrush Threepwood, temibile pirata!
The secret of Monkey Island esce nel 1990, dando vita a una delle serie più belle e amate della storia, e segnando uno spartiacque preciso nel mondo delle avventure grafiche che prenderanno una connotazione chiara e precisa, seguendo la scia lasciata da questo capolavoro.
Il titolo ci vede alla guida di un aspirante pirata che si troverà ad affrontare avventure divertenti e demenziali tra enigmi assurdi e dialoghi indimenticabili. Il gioco vanta un comparto tecnico di qualità, una cura del dettaglio davvero rara e una caratterizzazione d’eccezione. La grafica è valida e aspira al cartone animato pur rimanendo nei limiti dei pixel a disposizione. Quello che più ha valore però, è la capacità di creare un mondo totalmente vivo e pulsante, un mondo dove ci perdiamo colmando magari con la fantasia gli elementi tecnicamente più obsoleti.
Tornare sull’isola della scimmia
Bastano pochi secondi per ritrovarci totalmente immersi nel mondo di gioco. Che sia la prima volta o che sia semplicemente l’ennesimo ritorno di nostalgia, The scret of Monkey Island, riesce ad appassionare istantaneamente grazie alle ambientazioni comiche e malinconiche, alla bellezza delle schermate di gioco, così come alla perfezione dei dialoghi. Ogni azione, ogni siparietto è una scena indimenticabile, ogni tassello di questo splendido gioco brilla già di quel genio che accompagnerà l’intera saga.
I capolavori non muoiono mai
Se ancora oggi giocatori di ogni generazione tornano su questa pietra miliare del mondo dei videogiochi, una ragione ci deve essere. Monkey Island è una delle migliori avventure grafiche della storia, un titolo che ha carisma da vendere e che merita di essere giocato e rigiocato, su qualsiasi piattaforma possibile e di continuare con i suoi remake e trasposizioni fino alla fine dei tempi.
Un capolavoro intramontabile, godibile al massimo e da chiunque oggi come ieri e forse ancora di più.