Bello e impossibile
Nel panorama degli infiniti bullet hell anni 90, Thunder Spirits si annovera tra i più difficili e frustranti in assoluto, nonostante sia in grado di offrire un gameplay solido e un mondo forte di un design eccezionale.
Thunder Spirits è coloratissimo, le navi e soprattutto gli enormi boss sono davvero ispirati e, nonostante seguano gli stilemi del genere, riescono ad affascinare e a coinvolgere il giocatore nel loro incredibile mondo alieno che sembra rimandare alle grandi saghe così come tornare a proporre quello strano mix di macchine e biologia che fa da filo conduttore per molti videogiochi di questo genere.
Ci troviamo alla guida
di una navetta spaziale in grado di utilizzare diversi tipi di fuoco adatti ai diversi tipi di power ups, ecco quindi che uno sparo che ci copre le spalle può risultare più utile in certi frangenti di tra laser frontali, e così via.
Il gameplay è solidissimo è ben studiato, così solido da rendere possibile dopo infiniti tentativi, superare alcune fasi apparentemente impossibili.
Difficile oltre misura
Thunder Spirits è davvero difficile, fin dalle sue primissime fasi. Sopravvivere senza power ups risulta praticamente infattibile, e anche con le armi migliori, la nostra vita spaziale sarà davvero dura.
I nemici sbucano da ogni dove, ci tendono agguati, ci esplodono addosso oppure aprono il fuoco facendoci saltare in aria quando magari pensiamo di aver superato l’ondata. Ci sono poi razzi traccianti, boss che sbucano da ogni dove per darci un assaggio della loro potenza anche prima dello scontro finale, e tutta una serie di assalti che ci renderanno la vita davvero difficile.
Il bello del titolo è imparare le varie sequenze, sviluppare i giusti riflessi e riuscire a superare le fasi più concitate.
Thunder Spirits è in conclusione un gioco dedicato agli hardcore gamers amanti di questo genere e in cerca di una vera sfida arricchita da una direzione artistica notevole.