Konami è riuscita a spingere il NES verso nuovi limiti con la sua produzione anni’80, o almeno buona parte di essa. E lo ha fatto spaziando su generi molto diversi tra loro, non solo i classici sparatutto e platform. Con Track & Field II, riuscì a creare un multievento sportivo eccellente per contenuti e realizzazione tecnica che ancora oggi viene considerato tra i capitoli migliori dell’intera saga.
Ispirato alle olimpiadi di Seul del 1988, si concentrava naturalmente sulle sfide per due giocatori attraverso una quindicina di eventi che partivano dall’atletica per arrivare al braccio di ferro. Quest’ultimo era una semplice “diversivo” per il multiplayer testa a testa, presente anche in altri sport come le arti marziali. L’atmosfera creata dal gioco attorno ai vari eventi, insieme alla semplicità dei comandi, facevano di molte discipline vere e proprie battaglie.
Come nell’illustre predecessore da sala giochi, il fulcro del gameplay stava nella pressione ripetuta dei pulsanti. Così ripetuta che si rischiava di rompere i tasti del joypad tanto era insistito il loro “martellamento”. Alcune discipline, ad esempio il salto triplo, richiedevano perfino l’alternanza di due tasti creando non pochi fastidi nelle fasi iniziali. Ma l’ottima grafica, unita alla voglia di segnare il record migliore, limitavano le difficoltà.
La realizzazione tecnica merita un discorso a parte perché ancora oggi fa una discreta figura, a parte le animazioni limitate (dalla memoria del NES). L’uso dei colori e il taglio realistico degli atleti erano qualcosa di spettacolare per la fine degli anni ’80 e una semplice console a 8 bit. Senza contare la presentazione animata e le musiche molto curate, a confezionare un titolo parecchio sopra la media delle produzioni per NES.
Gli unici difetti si trovavano nella difficoltà esagerata, tanto che l’allenamento era fondamentale, e nella qualità incostante degli eventi. Questo problema, in realtà, è comune nelle collezioni di eventi sportivi, perché difficilmente tutte le discipline trovano la stessa accoglienza. Ma Track & Field II riusciva ad essere appassionante per un buon 80% del tempo passato a giocarci e questo, da solo, è già un record.