Truxton è totalmente sparito dalle scene ed è stato dimenticato da tutti, ma fu uno dei primi titoli per Mega Drive a dimostrare le capacità di questa console. A fine anni ’80, la nipponica Toaplan riuscì a portare sulla console Sega una trasposizione quasi perfetta dell’omonimo sparatutto da sala giochi, entusiasmando i fan della categoria. Se oggi appare molto spartano tecnicamente e come gameplay, bisogna considerare che si parla di trent’anni fa.
A livello di gameplay non era altro che l’ennesimo “shoot ‘em up” a scorrimento verticale, ispirato alla fantascienza e dalla difficoltà vagamente scorretta. Ma gli sviluppatori davano già grosse lezioni in questa categoria a quei tempi e lo si notava appena presi in mano i comandi. Pochi minuti bastavano, e bastano tuttora, per rendersi conto che c’era qualcosa di speciale nelle musiche, nella grafica e nella giocabilità.
Ancora una volta, Toaplan era riuscita a realizzare un ottimo titolo arcade, molto frenetico e ricco di incentivi che spingevano il giocatore ad andare avanti. Le armi, ad esempio, erano tutte spettacolari e ben differenziate oltre che potenziabili con effetti ben diversificati. Senza contare i boss enormi e molto ben disegnati per quei tempi, o la mole di oggetti su schermo gestita tranquillamente dal motore grafico.
L’unico grosso problema era la difficoltà, che abbassava l’interesse sul lungo periodo vista la lunghezza consistente dei livelli e la necessità di rifare sempre tutto dall’inizio. Per tornare al punto in cui avevamo finito la partita precedente, a volte bisognava rifarsi ore e ore di gioco. Inoltre, a parte l’ottima realizzazione tecnica non c’era nulla, in Truxton, di veramente originale o innovativo.
Tutto questo rese il titolo firmato Toaplan popolare per pochissimo tempo, nel periodo di lancio del Mega Drive quando il numero di giochi disponibili sulla nuova console era ridotto. Ma nel giro di pochi mesi arrivarano diversi altri shooter più interessanti tecnicamente e come gameplay, a rubargli la scena. In ogni caso, visto in movimento fa una discreta figura ancora oggi, se pensiamo a quanto tempo è passato dalla sua uscita.
