Aspirarobot
Tumblepop esce nelle sale giochi nel 1991, il titolo fonde una serie di puzzle game storici per dare vita a un prodotto che ci vede aspirare mostriciattoli robotici in giro per schermate fise (Stile Bubble Bubble) e utilizzare gli stessi come proiettili per eliminare i vari avversari; il tutto con lo scopo finale di ripulire schermata dopo schermata prima dell’arrivo del terribile e indistruttibile vampiro, sorta di penalità di gioco che ci ucciderà miseramente se non rispettiamo i tempi.
Eccoci quindi alle prese con un prodotto che può creare innumerevoli ricordi e nostalgie ai retrogramer di vecchia generazione, ma che è sostanzialmente un brutto gioco.
Brutto? Perché?
Quello che Tumblepop ci offre è piuttosto misero, le meccaniche sono macchinose e lente e aspirare i mostriciattoli diventa monotono dopo pochi livelli. Il gioco, reggeva forte del consumo di monetine che lo trasformava così in una esperienza mordi e fuggi, trovarsi oggi di fronte a Tumblepop, sembra invece di avere a che fare con un sottoprodotto per smartphone o comunque con qualcosa di assolutamente non ispirato e noioso.
Il titolo non merita quindi di essere ripreso in mano, almeno che non sentiamo una tremenda nostalgia delle giornata in sala giochi e delle mattinate di scuola saltate per spendere i soldi della colazione in saletta.
Aspirapolvere portami via
Tumblepop si mostra quindi con una grafica carina ma poco ispirata, un design su cui esprimiamo delle riserve e un sonoro piacevole ma non indimenticabile. Abbiamo quindi di fronte un titolo mediocre, un prodotto ricordato solamente perché circondato da pochi altri titoli e sicuramente non per la sua qualità. Bocciamo quindi quasi in toto questo Tumblepop, ovviamente lasciando il giudizio al lettore e a chiunque lo abbia amato, senza imporre la nostra opinione.
Se volete aspirare mostriciattoli e rivivere i livelli colorati di Tumblepop, e solo in questo caso, allora il titolo vale la pena di essere rigiocato!