Il Neo-Geo, e la sua controparte da sala giochi, non era solo sinonimo di picchiaduro benché le altre categorie venissero toccate di rado. Nel campo degli sparatutto, o shoot’em-up come si diceva all’epoca, una delle prove migliori fu Viewpoint. All’apparenza un semplice clone di Zaxxon, lo migliorava in ogni aspetto a cominciare dalla grafica renderizzata. Pur strettamente 2D, dava la fortissima impressione di essere “tutto poligonale”.
A parte le questioni tecniche, il gioco firmato Sammy era uno shooter con tutti gli elementi base al loro posto, iniziando dall’immancabile modalità per due giocatori. Poco utilizzata, visto che c’era già abbastanza caos su schermo giocando da soli. Indovinate? Anche questo coin-op era quasi impossibile dal secondo livello in poi, sempre che si riuscisse a raggiungerlo, il secondo livello (senza spendere una fortuna in gettoni).
Caso più unico che raro, la difficoltà estrema non fu un ostacolo all’apprezzamento da parte dei giocatori grazie all’ottimo design della grafica. Ancora oggi, visto in movimento fa una certa impressione per la quantità e qualità degli oggetti su schermo. Anche il gameplay, semplice e collaudato, ci lasciava concentrare solo sui comandi e sui riflessi senza alcuna distrazione aggiuntiva.
Purtroppo uscì con pessimo tempismo dato che i primi giochi 3D si stavano affacciando in sala giochi e che i picchiaduro/giochi di guida restavano il genere dominante. Fu anche piuttosto raro come diffusione a livello di cabinato, ma riuscì a trovare il suo pubblico nella versione casalinga. Le conversioni seguenti, ad esempio su PlayStation, migliorarono la grafica che però iniziava a segnare il passo di fronte ai veri poligoni.
Essendo molto tradizionale chiedeva “solo” di superare ogni livello e abbattere l’immancabile boss, ma c’erano alcune sorprese. Le trappole, ad esempio, da superare attivando particolari meccanismi con le nostre armi. Nemmeno l’arsenale fu trascurato: avevamo colpo singolo, colpo caricato, satelliti di supporto e altro ancora. Viewpoint, insomma, offrì nel 1993 una specie di compilation delle cose migliori viste nella sua categoria.