WipEout 2097, la E maiuscola è d’obbligo, fu l’ennesima prova di talento dell’inglese Psygnosis che oggi è purtroppo sparita all’interno delle vari reparti Sony. Eravamo a fine 1996 e il primo WipEout non aveva esattamente stupito il mondo, cosa che invece riuscì a fare questa versione “potenziata”. Migliore in tutti gli aspetti, iniziando da grafica e sonoro, rappresenta uno dei classici di fine anni ’90 non solo su PlayStation.
La struttura di gioco era sempre la stessa: correre su veicoli sospesi a pochi metri da terra in ambientazioni futuristiche, dove tutto è lecito. Anzi: era necessario ostacolare gli avversari raccogliendo armi e bonus lungo il tracciato tramite le apposite caselle luminose. L’idea di base, insomma, restava identica a molti altri giochi ma il modo in cui fu portata su schermo non aveva paragoni.
L’ottima sensazione di velocità, la fluidità spettacolare (per quei tempi) e la profondità del modello di guida fecero di WipEout 2097 un enorme successo. Alcune scelte promozionali, come l’uso di tracce celebri nella colonna sonora, furono la ciliegina sulla torta. Correre e combattere, nel futuro, con una versione strumentale di Firestarter dei Prodigy era qualcosa di storico. E non mancavano altri gruppi molto famosi all’epoca, come i Chemical Brothers, sullo stesso CD (oltretutto audio, quindi ascoltabile in macchina).
Pur essendo un titolo arcade, e qui stava il suo maggior pregio, WipEout 2097 richiedeva molta pratica per governare al meglio i veicoli e raccogliere buoni risultati. Bisognava studiarsi ogni mezzo e circuito, alle difficoltà più elevate, per non terminare la gara anzitempo o nelle ultime posizioni. Ciò rese questo titolo molto più longevo e apprezzato sulla distanza, rispetto ai diretti rivali.
I lati negativi erano limitati alla carenza di modalità e opzioni, un classico per i giochi di guida arcade. Anche i comandi, soprattutto nelle curve, non erano troppo immediati e fecero allontanare qualche giocatore anzitempo. La maggioranza del pubblico PlayStation, però, ricorda questo titolo per l’enorme impatto visivo che offrì e per come unisse perfettamente audio, video e giocabilità.