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Yogi Bear – Commodore 64

L’orso Yoghi e Bubu restano due icone degli anni ’80 quindi era scontato che fossero protagonisti di qualche videogame. Rispetto ai soliti tie-in fatti con i piedi e lanciati sul mercato in fretta e furia, Yogi Bear era una delle poche eccezioni alla regola. Notevole tecnicamente, per il 1987, anche nella struttura di gioco aveva diversi elementi che sarebbero poi tornati in molti giochi d’azione e platform game.

Yogi BearL’obiettivo era salvare Bubu attraversando incolumi ben 200 schermate a scorrimento laterale, in una specie di endless runner molto avanti per l’epoca. Oltre a scappare da turisti e animali, potevamo esplorare lo scenario grazie a percorsi alternativi nascosti nel fondale. C’erano anche bonus da raccogliere, spesso necessari alla sopravvienza di Yoghi, come il classico cestino della merenda.

Tutto questo faceva di Yogi Bear un gioco molto più complesso di quanto potesse sembrare all’inizio, benché rimanesse comunque semplice e intuitivo. Tutto quello che dovevamo fare era correre, saltare o al massimo cambiare percorso. Ma la simpatia del protagonista, unità alla varietà di nemici e scenari, tenevano sempre alto l’interesse e la voglia di fare almeno un’altra partita.

Yogi BearLe lacune maggiori di Yoghi Bear, oltre a una certa ripetitività, erano i checkpoint messi a caso e le collisioni migliorabili. Più precisamente, spesso capitava di doversi rifare l’intero livello, altre volte si ripartiva molto vicini al punto dell’ultimo stop. I salti, elemento chiave del gioco, talvolta venivano eseguiti con troppo ritardo/anticipo portando Yoghi giù per qualche precipizio o specchio d’acqua.

Si tratta comunque di difetti tollerabili visto l’impegno speso nella grafica, ancora oggi piacevole, e nella giocabilità con tutte le varie influenze dai generi platform, action e puzzle. Considerando il numero enorme di pessimi adattamenti da film e cartoni animati, un classico dell’epoca, va premiato l’impegno della casa madre Piranha. Purtroppo, l’orso Yoghi non era popolare nei videogame quanto in TV, e il gioco non ebbe mai grosso seguito.

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