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Zelda II: The Adventure of Link – NES

Zelda II ci ha mostrato nel 1987 come sarebbero diventati gli episodi di Zelda più moderni, a livello di struttura e gameplay. Nintendo, ma soprattutto Shigeru Miyamoto e il suo team, scelsero la strada meno ovvia nel produrre un segito del primo Zelda: cambiare tutto dalle fondamenta. Era diversa l’inquadratura, rinnovato lo stile di gioco e numerose le novità rispetto al capostipite della saga.

Se il primo capitolo era un arcade adventure inquadrato dall’alto, il seguito risultava più simile ai giochi di piattaforme pur utilizzando una doppia inquadratura laterale e a volo d’uccello. Quest’ultima serviva per gestire gli spostamenti tra le grandi ambientazioni che formavano il mondo di gioco, mentre lo scrolling laterale dominava il resto dell’avventura.

Zelda IIPer la prima volta, nella saga, si incontravano personaggi non giocanti che seguivano una vita loro con le loro abitazioni e occupazioni quotidiane. Potevano offrire informazioni utili o solo commenti senza senso, ma la loro semplice presenza dava la sensazione di trovarsi davvero in un mondo “vivo”. Inoltre, l’azione e i combattimenti avevano un ruolo più importante grazie a combo, parate e mosse speciali.

Tutte queste caratteristiche sono tornate negli episodi più recenti di Zelda, a partire dallo storico Ocarina of Time per Nintendo 64. Negli anni ’80, erano pochi i titoli in grado di offrire una simile varietà e profondità di gioco tanto più che veniva supportata da una realizzazione molto curata. Non tanto nel dettaglio grafico, quanto nello stile e nell’attenzione ai dettagli, a cominciare dallo schermo dei titoli.

Zelda IIGli unici difetti si trovavano nella struttura sì aperta alle scelte del giocatore, ma spesso senza una direzione precisa: capitava spesso di girovagare senza meta e trovare un oggetto o passaggio quasi per caso. In Italia, il problema era più grave vista la presenza della sola lingua inglese, che rendeva i dialoghi difficili da decifrare.

Zelda II ebbe un grande successo grazie alla popolarità del primo episodio ma con il tempo si guadagnò il diritto a essere inserito tra i migliori titoli di sempre del NES. E non solo: rigiocandolo oggi, si trovano molti elementi diventati standard nelle produzioni moderne e quindi ancora più sensazionali per l’epoca.

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