Un’altra perla del 1998
Uscito nel 1998, Baldur’s Gate è da molti ricordato (e ancora giocato) come uno dei migliori rpg di sempre.
Il gioco ci mette di fronte a un mondo immenso, dove la libertà di azione è davvero enorme, ele
mento che prima di allora difficilmente avevamo incontrato.
Nel ruolo di un orfano, creato dallo stesso giocatore, Baldur’s Gate ci regala una gigantesca avventura durante la quale ci troveremo a interagire con una infinità di personaggi, esplorare un universo ispirato a Dungeon & Dragons e scoprire una serie di segreti che ruotano attorno al nostro protagonista.
Baldur’s Gate è un’opera monumentale, un gioco che in molti hanno tentato di replicare senza mai però ottenere la magia iniziale.
Un titolo che merita di essere giocato anche al giorno d’oggi, forte anche di una grafica difficilmente invecchiabile e di una colonna sonora di altissima qualità.
Tira un dado da sei
L’esperienza ruolistica è davvero importante all’interno della produzione.
Chi ai tempi giocò allo splendido titolo, ebbe per la prima volta la possibilità di sentirsi davvero dentro a un gdr, quasi ci si trovasse ad affrontare una avventura cartacea.
Superiore anche al capol
avoro Never Winter Nights, Baldur’s Gate continua a brillare nell’universo dei videogiochi.
Il titolo è disponibile anche in una Enhanced edition che lo rende un’esperienza immancabile per gli amanti del fantasy e del gioco di ruolo.
Un grande capolavoro, che ancora oggi non manca di sorprenderci e farci venire una gran voglia di tornare nelle terre di Faerun.
A caratterizzare Baldur’s Gate, oltre al mondo credibile e vario, è la valanga di personaggi che possiamo reclutare nel nostro party, un numero di personaggi impressionante per l’epoca e anche al giorno d’oggi.
Sorprende davvero che non si sia ancora tentato un grande ritorno open world per l’epoea fantasy che ha fatto sognare milioni di videogiocatori.
