Una strana iniziativa da parte dell’artista Love Hultén
Nell’epoca delle retroconsole e nel periodo dell’affermazione definitiva del videogioco come media artistico, ecco che salta fuori una strana iniziativa, parecchio costosa se vogliamo essere precisi.
Stiamo parlando di Yesterday Vision retroconsole realizzata dall’artista svedese Love Hultén costituita da un monitor da 19 pollici realizzato a mano con un Raspberry Pi in grado di emulare SNES, NES, Genesis, NeoGeo, MAME, Atari 2600, N64 e PSX.
La retroconsole/opera d’arte che sia, costa la modica ci fra di 2.799 dollari.
Naturalmente non parliamo di un prodotto per le masse e nemmeno per i videogiocatori, ma di un qualcosa che sposta il gusto per l’arte moderna con l’icona pop del gaming del passato.
Un prodotto per collezionisti d’arte quindi, più che per retrogamers… o per collezionisti d’arte con una passione per il retrogaming!
L’iniziativa dell’artista svedese è piuttosto interessante, soprattutto per l’opera vera e propria, un televisore vecchia scuola realizzato in legno con uno schermo classico.
Una stranezza contemporanea
Spogliata del suo televiso
re, Yesterday Vision è un Raspberry, reperibile a cifre ben inferiori.
Rimane quindi il dubbio sulla reale validità dell’operazione.
Si entra nei meandri del gusto artistico e della critica all’arte moderna, una serie di elementi che non ci interessano in questa sede!
La nostra curiosità principale è se l’acquirente di Yesterday Vision finirà o meno per giocare con la sua opera d’arte/retroconsole, o la lascierà in un angolino, tra quadri, WC, sedie saldate e altri creazioni dell’arte più recente.
Un’iniziativa davvero particolare quella di Yesterday Vision che, come nota positiva, porta ancora di più l’attenzione sulla nostra passione, oltre che sugli immortali titoli che hanno segnato per sempre la storia dei videogiochi.
Se l’arte vera e propria mancava all’appello, possiamo dire che siamo arrivati anche nel regno delle esposizioni.
Certo, io li inviterei a giocare a Journey, o a farsi un giro su Terranigma, forse troverebbero molta più arte lì che in questa strana struttura in legno!