A Pig Quest per Commodore 64: quando il retrogaming incontra la maestria tecnica
Nel febbraio 2023 la scena del Commodore 64 ha accolto un titolo destinato a far parlare di sé. A Pig Quest, sviluppato dal Piggy 18 Team, è uno di quei progetti che dimostrano come un hardware con oltre quarant’anni sulle spalle possa ancora offrire esperienze di alto livello. Si tratta di un lavoro ambizioso, frutto di un lungo sviluppo, capace di attirare sia i veterani della piattaforma sia chi si avvicina oggi al C64.
Il team dietro l’avventura
A Pig Quest nasce dalla collaborazione di quattro figure con competenze ben definite. La programmazione è opera di Antonio Savona, che ha più volte descritto il progetto come la sfida tecnica più complessa della sua carriera. La grafica e il concept sono stati curati da Alain Mauricet, noto semplicemente come Mauricet, fumettista belga con una carriera internazionale.
Mauricet ha lavorato per DC Comics su serie come Harley Quinn e Dastardly & Muttley, oltre ad aver collaborato per circa nove anni con Le Journal de Spirou. Il comparto audio è stato affidato ai fratelli Aldo e Gaetano Chiummo, autori di oltre trenta brani SID dinamici, in grado di adattarsi alle diverse situazioni di gioco.
Il titolo è stato pubblicato da Protovision, editore specializzato in produzioni di qualità per Commodore 64. I primi teaser risalgono al 2020, ma sono stati necessari quasi tre anni di lavoro per arrivare a una versione definitiva pronta per la pubblicazione.
La storia di Frank Further
Il protagonista è Frank Further, un maiale che vive nel tranquillo villaggio di Porkville. Il cognome del personaggio è volutamente ironico: “Further” significa “più lontano”, ma Frank non ha mai lasciato il suo villaggio, proprio come suo padre e suo nonno prima di lui.
Questa immobilità ha una causa precisa. Dopo il furto delle quattro statue del benessere, una maledizione ha colpito gli abitanti della regione, rendendoli apatici, privi di curiosità e incapaci di spingersi oltre ciò che conoscono.
Durante una delle sue abituali cacce agli insetti, Frank scopre per caso l’ingresso di una caverna. Da qui prende avvio un’avventura che lo condurrà attraverso cinque mondi differenti, per un totale di circa 200 schermate, alla ricerca dei frammenti delle statue rubate. Nel corso del viaggio emerge anche una motivazione più personale: il ritrovamento dell’amore perduto.
Un risultato tecnico di alto livello
Dal primo impatto, A Pig Quest colpisce per la qualità visiva. La pixel art realizzata da Mauricet è estremamente dettagliata, con schermate ricche e ben caratterizzate. Ogni area ha una propria identità grafica, che rende l’esplorazione varia e leggibile.
Il gioco include effetti atmosferici dinamici come pioggia e neve, elementi poco comuni nei titoli dell’epoca commerciale del C64 e qui implementati sfruttando al massimo l’hardware standard. Le animazioni sono fluide e precise, in particolare quelle del protagonista, che si muove con una naturalezza rara per un platform a 8 bit.
I nemici sono numerosi e diversificati: pipistrelli, scorpioni, creature volanti e boss di grandi dimensioni che richiedono attenzione e tempismo.
Il comparto sonoro è uno degli aspetti più riusciti. Le 36 tracce SID composte dai fratelli Chiummo non si limitano a fare da sottofondo, ma reagiscono al contesto di gioco. Suoni ambientali come vento e pioggia contribuiscono a definire l’atmosfera, mentre il chip SID viene sfruttato in modo approfondito e consapevole.
Gameplay: azione, esplorazione e rigore old school
A Pig Quest è un action platform a struttura non lineare, con elementi di esplorazione e puzzle. Il giocatore deve attraversare i cinque mondi, recuperare chiavi per aprire forzieri, ottenere potenziamenti temporanei per armi e armature e risolvere enigmi per accedere a nuove aree.
La progressione non segue un percorso rigidamente imposto: alcune sezioni possono essere affrontate in ordine diverso, aumentando la sensazione di libertà.
La difficoltà è uno degli aspetti più discussi. Sono disponibili tre modalità (facile, normale e difficile), ma anche quella più accessibile richiede attenzione e memoria. Molti nemici si rigenerano rientrando in una schermata, obbligando a pianificare i movimenti e a conoscere i pattern. Non sono presenti checkpoint intermedi: la sconfitta comporta la ripartenza dall’inizio del mondo, secondo una filosofia tipica delle produzioni anni Ottanta.
Questa scelta ha diviso i giocatori. Da un lato c’è chi ha apprezzato l’approccio rigoroso, dall’altro chi ha trovato frustrante ripetere lunghe sezioni. È comunque presente un sistema di salvataggio che consente di mantenere sbloccati i mondi completati, evitando di ricominciare l’intero gioco.
I controlli sono precisi e responsivi. Il supporto al secondo pulsante di fuoco permette di assegnare il salto a un tasto dedicato, mantenendo comunque la compatibilità con i joystick classici a un solo pulsante.
Pubblicazione e accoglienza
A Pig Quest è stato pubblicato il 14 febbraio 2023 in formato cartuccia EasyFlash, sia in versione digitale (9,99 euro) sia in edizione fisica da collezione con manuale illustrato a colori. La versione digitale include anche la colonna sonora completa in formato MP3.
I numeri iniziali sono stati significativi: nella prima settimana il gioco ha raggiunto circa 1.500 copie vendute, di cui 300 in formato fisico. Un risultato rilevante per una produzione homebrew contemporanea.
Zzap! 64 ha assegnato al gioco la Gold Medal con un punteggio del 96%, definendolo un punto di riferimento per la pixel art e l’animazione su Commodore 64. Anche le comunità di Lemon64 e CSDb hanno espresso giudizi molto positivi, spesso paragonando A Pig Quest a Sam’s Journey come nuovo standard qualitativo per la piattaforma.
Compatibilità e requisiti tecnici
Il gioco utilizza esclusivamente l’hardware standard del Commodore 64, senza richiedere espansioni di memoria o chip aggiuntivi. È compatibile con sistemi PAL e NTSC, con il Commodore 64 GS e con il Commodore 128 in modalità enhanced.
Unico limite noto riguarda i sistemi dotati di SwinSID, sostituto moderno del chip SID originale. A causa della gestione del secondo pulsante di fuoco tramite le linee POT, possono verificarsi problemi di controllo.
A Pig Quest funziona correttamente su emulatori come VICE ed è compatibile con dispositivi hardware come Ultimate 1541-II. La distribuzione su cartuccia EasyFlash garantisce caricamenti istantanei.
Il valore culturale di A Pig Quest
Al di là dell’aspetto ludico, A Pig Quest è un caso significativo per la scena retrogaming. Dimostra come il Commodore 64 possa ancora essere una piattaforma di sperimentazione, anche a distanza di decenni. La partecipazione di professionisti affermati sottolinea la vitalità di una comunità che continua a investire tempo e competenze su hardware storico.
Il gioco riapre anche il dibattito sulla difficoltà nei videogiochi. Qui non ci sono aiuti costanti o salvataggi automatici: l’apprendimento passa per osservazione, tentativi ed errori. Un approccio familiare per chi ha vissuto gli anni Ottanta, ma meno immediato per i giocatori moderni.
Prospettive future
Il buon riscontro ha spinto il team a lavorare a un seguito. Nel 2025 sono apparsi i primi filmati di Another Pig Quest – The Last Pig, che promette ulteriori novità, tra cui sezioni in visuale isometrica affiancate allo scrolling orizzontale. Secondo Antonio Savona, si tratta di una sfida tecnica ancora più complessa.
Conclusioni
A Pig Quest è molto più di un semplice progetto homebrew. È il risultato di competenze tecniche, cura artistica e conoscenza profonda della piattaforma. Per i giocatori storici rappresenta un ritorno a un design esigente e rigoroso; per i nuovi arrivati è un’occasione per capire cosa significhi affrontare un platform costruito secondo i canoni classici, ma realizzato con strumenti e consapevolezze moderne.
Le vendite, i riconoscimenti e l’accoglienza della community indicano che l’obiettivo è stato centrato: creare un gioco solido, coerente e rispettoso della storia del Commodore 64, senza limitarsi alla nostalgia. A Pig Quest dimostra cosa può ancora offrire una macchina del 1982 quando viene sfruttata con competenza e visione.