Top Gear, niente a che vedere con la trasmissione TV, era praticamente l’adattamento per Super NES della celebre serie Lotus vista su Amiga. Senza la licenza sul marchio inglese le auto erano diventate supercar generiche dal look vagamente nipponico, come nipponico era il produttore del gioco (Kemco). Più importante, era il fatto che il gameplay fosse rimasto quella formula di competitività e velocità tanto amata su personal computer.
Pur essendo tecnicamente solo discreto già nel 1992, si impose immediatamente sulla stampa specializzata e sul pubblico grazie al gameplay. Ai comandi di scattanti auto sportive, dovevamo classificarci nelle prime posizioni su circuiti sparsi in tutto il mondo battendo se possibile il nostro diretto rivale. Questi poteva essere un secondo avversario umano o un’auto guidata dal computer, comunque molto agguerrita.
Proprio l’importanza delle sfide testa a testa, il gioco usava sempre lo split-screen, resero Top Gear qualcosa di diverso dal solito per le console. Non era più la solita gara “uno contro tutti” ma un vero e proprio duello per raggiungere la migliore posizione possibile. Anche gli altri avversari, in teoria semplici comparse, ci davano del filo da torcere creando ancora più rivali da battere.
Graficamente, se già all’epoca ricevette qualche critica figuriamoci come può sembrare oggi. Il finto 3D aveva già fatto il suo tempo e le dimensioni esagerate delle auto, insieme al dettaglio ridotto delle stesse, le facevano sembrare dei grossi scatoloni. Discorso diverso per le musiche, remix della serie Lotus per Amiga molto orecchiabili e complessivamente ben suonate.
Malgrado la realizzazione non certo spettacolare, Top Gear vantava diversi tocchi di classe tipicamente britannici. Gremlin era inglese e si vedeva, ad esempio nei fumetti che uscivano talvolta dalla nostra vettura. Anche la presenza della nitro dava alle gare maggiore imprevedibilità visto che scattando era anche più facile andare a sbattere. Tutto ciò rese questo titolo molto amato, facendolo diventare una serie breve ma piuttosto conosciuta.
