Resident Evil è stato il primo titolo a rendere popolare il sottogenere horror nei videogame, quando era una categoria snobbata da tutti i produttori. Pur riciclando varie idee già inserite in altri successi precedenti, Alone in the Dark su tutti, Capcom riuscì a creare nel 1996 un action-adventure unico nel suo genere. Tant’è che ancora oggi viene considerato un capolavoro e una pietra miliare per l’intero mondo dei videogame.
Non che gli inizi fossero stati facili: negli anni ’90 la censura era molto forte e non faceva sconti a nessuno: per questa ragione, il filmato introduttivo dell’originale giapponese venne tagliato e riproposto in bianco e nero. Anche varie sequenze presenti nel gioco subirono gli stessi interventi, benché il tasso di sangue & violenza restasse comunque elevato (per l’epoca). Oggi fa sorridere pensando a quello che si vede nei titoli moderni, ma eravamo ancora negli anni ’90.
Come già detto, Resident Evil riprendeva le avventure dinamiche per computer con schermate fisse, enigmi e una forte componente narrativa. Quello che faceva emergere il titolo diretto da Shinji Mikami, era l’ottima atmosfera e la tensione sempre costante. C’erano poche armi, pochi proiettili ed era facilissimo morire nei modi più cruenti possibile. C’era anche un gran bel mistero da risolvere: la presenza di zombi e creature mostruose in un’antica magione abbandonata.
Più della grafica, comunque molto curata per l’epoca, era il sonoro a incentivare la sensazione di paura. Le musiche erano quasi assenti lasciando il posto a pochi effetti mirati. Lo sbattere di una porta, il rumore dei passi in avvicinamento…insieme alle inquadrature spesso “cieche” aumentavano la sensazione di pericolo imminente. Da questo punto di vista, il coinvolgimento, ancora oggi Resident Evil dà grosse lezioni a molti giochi horror.
I difetti principali erano nei controlli scomodi e nella durata relativamente breve, ma adeguata al tipo di azione su schermo. Più che altro, erano i comandi, associati al sistema di telecamere fisse, a creare confusione come si è poi visto nei seguiti (fino alla rivoluzione totale del quarto capitolo). In ogni caso, dopo Resident Evil non solo i giochi horror sono diventati un genere di massa, ma hanno offerto alcuni dei migliori titoli di sempre.