Miglior gioco di sempre prodotto in Italia? Tra quelli usciti negli anni ’90, di sicuro. Ispirato a sua maestà Sega Rally, Screamer 2 aveva abbastanza carattere da imporsi senza alcuna licenza o marchio famoso. Tant’è che in pochi conoscevano il primo episodio, di chi acquistò questo gioco. Furono tanti, se pensiamo che ancora oggi viene ricordato da moltissimi utenti PC.
Quando ancora su computer c’erano pochi giochi di guida decenti, arrivò un titolo in grado di competere con i cabinati da sala giochi. Screamer 2 era 100% arcade a partire dai menu iniziali, tutti in 3D e rappresentati nel modo più “giocoso” possibile. C’era la corsa rapida, il campionato e persino il gioco in rete locale che venne sfruttato si e no da dieci persone.
C’era soprattutto un signor gioco a livello visivo, grazie a un motore grafico che ancora oggi spicca per stile e design dei tracciati. Auto e piste erano poche, ma talmente ben realizzate da farci tornare al gioco anche dopo averlo completato in tutti i modi. E il modello di guida, ripreso in parte dallo stesso Sega Rally, richiedeva una certa dose di pratica per essere “dominato” al meglio.
L’aspetto più clamoroso, visto che parliamo di una produzione italiana, era l’assenza quasi totale di imprecisioni o difetti consistenti. Screamer 2 andava liscio come l’olio, su PC potenti o con schede 3D, e trasformava il nostro computer in un coin-op (senza gettoni). L’impatto sugli appassionati del genere racing fu enorme, e spinse Milestone ad essere riconosciuta anche all’estero.
Se proprio vogliamo trovare dei difetti, non offriva granché sul lungo termine essendo un arcade puro e semplice. In pochi giorni, si completava tranquillamente ma la voglia di rigiocarlo restava sempre elevata. Inoltre, potevamo imparare a guidare tutte le auto, ben differenziate nel modello di guida, o sfidare un amico nel classico split-screen.
Screamer 2 resta un classico del genere rally su PC e uno dei giochi più amati di fine anni ’90. Un vero e proprio cabinato da casa, che dimostrò come i computer potessero diventare vere e proprie macchine da gioco. Oggi lo sono sicuramente, ed è anche merito di questo titolo.