Mostri e imperi alieni
Draconus, conosciuto ance come Reptilia, esce nel 1988 e ci vede alla guida di un alieno capace di sputare fuoco.
Il gioco è estremamente complesso e difficile e si basa più o meno sui principi del roguelike più moderno; abbiamo davanti a noi un mondo vasto composto da stanze da superare, una volta ucciso un nemico (almeno fino all’esaurimento dei tentativi), il nemico rimane morto, questo implica una serie di trial and error per capire come superare al meglio le varie schermate e una relativa memorizzazione dei nemici e dei livelli per proseguire nel modo migliore.
Un mondo affascinante
Il gioco affascina con le sue ambientazioni e i suoi personaggi strani e misteriosi, la scelta di creare una realtà senza protagonisti umani riesce e conquista il giocatore che si perde nelle ambientazioni cupe e grottesche del titolo.
Draconus soffre di alcuni problemi tecnici o forse strane scelte di design, ad esempio la possibilità di attraversare sostanzialmente gli avversari, cosa che fa mancare un feedback reale della propria “fisicità”. Niente da togliere però al titolo che risulta sicuramente godibile e divertente, in particolare per la sua struttura criptica e la necessità di scoprire percorsi e vie alternative.
Oggetti e magia
L’altro elemento trainante sono gli oggetti e le magie che troviamo nell’enorme mondo di gioco, power ups da usare al momento giusto che donano spessore a un gioco già di livello.
Grazie a un mondo vasto e complicatissimo, alle musiche mistiche e misteriose e a un gameplay originale, Draconus riesce a farsi perdonare alcune problematiche tecniche diventando di fatto un titolo memorabile per l’era del Commodore 64. Un gioco difficile ma non scorretto, un titolo che necessita dedizione e pazienza ma capace di dare grandi soddisfazioni e di trasportarci in un mondo speciale e estremamente originale.