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Castlevania: Aria of sorrow

Il castello riemerge dalla terra

Uscito nel 2003, Castlevania: Aria of sorrow si ritrova a gestire la scomoda eredità di Simphony of the night, non è facile fare da sequel a uno dei più grandi capolavori della storia dei videogiochi, oltre che uno dei migliori Castlevania di sempre. Ecco che il titolo per Gameboy Advance tenta di distaccarsi dal predecessore, sena dimenticarne la lezione.

Il risultato è un gioco accattivante, una storia ambientata 36 anni dopo la fine dell’ultima battaglia contro l’immortale Dracula che ci vedrà districarci nel castello del Re Vampiro affrontando vari boss e risolvendo enigmi e combattimenti nelle varie arie caratterizzate del gioco. Ci troviamo praticamente di fronte a una versione portatile del Castlevania in stile Metroidvania che abbiamo imparato ad amare, la trama è avvincente nonostante il cast di personaggi non riesca a raggiungere quell’atmosfera cupa e intrigante del capitolo precedente.

 

Un gameplay portatile di qualità

Nota di merito va al gameplay estremamente complesso e profondo e assolutamente divertente. Il gioco ci vedrà infatti ottenere abilità dai mostri che affrontiamo così come combattere in serrate battaglie contro boss splendidi da vedere e da affrontare.

Il comparto tecnico è di grande livello con una grafica curatissima e ricca di particolari che mette in evidenza il potere di elaborazione dell’intramontabile portatile Nintendo.

A conti fatti ci troviamo di fronte a un gioco straordinario, un rappresentante della saga degno di essere ricordato e giocato, soprattutto dai completisti e dai fan dell’eterna lotta al conte Dracula. Un gioco che però non supera il suo predecessore che, nel caso di neofiti non possiamo fare altro che consigliare, almeno prima di affrontare il proseguo della saga su GBA e NDS.

Le avventure del clan Bellmont difficilmente deludono e, anche in questo caso ci troviamo di fronte a uno dei picchi qualitativi del mondo videoludico.

 

I commenti del pubblico

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