Il lato oscuro
Uscito nel 1988, Dark Side è un esempio embrionale di fps. Il titolo, ambientato su una luna aliena ci vede infiltrarci in un sistema di strutture messe in piedi da un gruppo di terroristi. Dovremo farci strada evitando torrette e mezzi meccanici per neutralizzare il piano del nemico, in un proto Metal Gear spaziale in prima persona che soffre moltissimo degli anni che passano ma che, all’epoca della sua uscita, poteva tranquillamente essere considerato un prodotto di grande avanguardia.
Non va trascurato il fatto che ci troviamo all’interno di una tuta dotata di jetpack, tra i vari elementi che dovremo valutare ci sarà quindi anche il carburante, così come i complicati movimenti del nostro protagonista.
Spionaggio meccanico
Dark Side è un titolo valido per il suo tempo, molto poco per quello attuale. Ci troviamo così in una posizione difficile, quella di sconsigliare un prodotto un tempo glorioso, capace di innovare e di spingere le idee molto oltre l’hardware sulle quali giravano. Ecco che quello che quasi 30 anni fa, con la nostra fantasia si trasformava in un mondo ultrarealistico, diventa oggi una accozzaglia di pixel giganti in un falso 3d che non funziona proprio. Dark Side diventa così un gioco esclusiva dei nostalgici e poco consigliabile a chi non sia a caccia di tutti i prodotti del Commodore 64, o a chi non sia semplicemente un curioso Videonauta.
Quindi?
Dark Side è quindi un primo esempio di fps, potremmo definirlo un tentativo di fps, il risultato è un prodotto ibrido che soffre molto delle limitazioni hardware ma che riesce comunque a guardare così avanti da permetterci di parlarne dopo un tempo lunghissimo.
Il titolo preso per quello che è risulta un prodotto completo, piuttosto grezzo ma carico di atmosfera e feeling che ci porteranno fino ai titoli di coda senza troppa fatica.