L’essere degli abissi
Uscito nel 1998, Deep Fear è la risposta Saturn a Resident Evil, il risultato finale è un prodotto interessante, criticato per le troppe similarità con il gioco Capcom ma capace comunque di rappresentare la sua epoca e di regalare una storia piuttosto originale dei confronti dell’invasione zombie della Umbrella Corporation.
Ci troviamo di fronte a un prodotto del passato, caratterizzato da animazioni macchinose e personaggi che sono blocchi di pixel estremamente rozzi.
Niente vieta però al comparto grafico datato di incutere ancora inquietudine e timore soprattutto di fronte alla carenza di ossigeno che enfatizza la componente survival del titolo.
Il gioco, ispirato a pellicole come The Abyss ci vede protagonisti di una missione sottomarina dove, una capsula tornata dallo spazio con a bordo una scimmia sulla quale erano state testate le radiazioni cosmiche, scatenerà un’infezione generale all’interno della base.
Un prodotto particolare, degno della sua console
Deep Fear non è un capolavoro e spesso pecca di grandi ingenuità, riesce però e proporre un prodotto fresco e una ambientazione meno inflazionata della solita invasione zombie.
Certo non siamo di fronte a Resident Evil, ma questo gioco riesce a guadagnare una sua personalità e ad andare ben oltre il semplice copia incolla per proporre un horror Saturn degno di nota.
Un gioco quindi che consigliamo ai possessori della piattaforma e a tutti coloro che hanno amato pellicole come The Abyss e La cosa, dalle quali il gioco prende più di una ispirazione.
Peccato per il gameplay molto legnoso, dato che atmosfere e musiche di questo Deep Fear riescono in certi casi ad aprire interrogativi ben più interessanti di quelli offerti dalla hollywoodiana saga degli zombie che tutti conosciamo.
Indimenticabile la presentazione, che riesce a delineare un mondo intero in poche sequenze e si presta allo stile più cinematografico che abbiamo imparato ad ammirare in questa era del videogioco.