Quando la serie cinematografica Die Hard non era sinonimo di anziani che tentano di essere alla moda, uscì l’adattamento del primo film su Commodore 64. Era il 1990 e la conversione risultava già in ritardo rispetto al film, uscito un paio d’anni prima. Eppure la fama del giovane Bruce Willis era ancora ai massimi livelli, come la popolarità della pellicola. Insomma: c’erano tutte le premesse per un grande successo.
Non fu così solo perché c’era parecchia concorrenza nella categoria degli action game e perché gli adattamenti diretti dal cinema iniziavano ad avere una brutta fama. Die Hard era una delle eccezioni alla regola, risultando come un action game già moderno per l’epoca e di fattura discreta. Non era sicuramente un capolavoro, ma aveva elementi molto avanti per quel periodo, che oggi diamo per scontati.
La struttura di gioco univa esplorazione, enigmi e combattimenti come fa oggi qualsiasi action game degno di questo nome. Esplorando le stanze del celebre grattacielo preso d’assedio, dovevamo afftontare vari scagnozzi usando mani nude o armi e insieme risolvere diversi puzzle. Si trattava di problemi molto intuitivi come trovare l’oggetto giusto e usarlo nel modo corretto, ma davano parecchia varietà all’insieme.
Peccato che graficamente fosse troppo povero, ripieno di caricamenti e con qualche bug di troppo. Iniziando dalle collisioni tra i personaggi che a volte funzionavano e altre volte no, con il risultato che si sfuggiva a morte certa o si abbandonava la partita per le stesse ragioni sconosciute. L’audio quasi assente non migliorava la situazione, mentre erano ottime le immagini tratte dal film e inserite come collegamento alla trama.
Bruttissimo da vedere in foto, Die Hard venne trattato freddamente dalla critica e ignorato dai giocatori che iniziavano a guardare la grafica con occhio clinico. Eppure aveva anticipato i titoli moderni nella struttura di gioco e offriva elementi per l’epoca davvero innovativi. Peccato che fossimo in un periodo di rapido progresso dei videogame dove non avendo il look adatto, si perdeva subito di interesse o attrattiva.