L’odissea del ragazzo maledetto
Dragon Quest XI ha richiesto una lunga attesa per essere localizzato anche qua da noi, attesa che è valsa davvero la pena.
Gli amanti del retrogaming e dei jrpg di vecchia generazione si troveranno infatti per le mani un titolo che vanta tutte le caratteristiche del gaming moderno, sotto il punto di vista tecnico e estetico, affiancate però a un gameplay, sì rifinito e semplificato, ma profondamente legato alla tradizione del gdr a turni che ci farà versare lacrime di nostalgia mentre ci avventuriamo per lo splendido e coloratissimo mondo di gioco.
Dragon Quest XI è un prodotto ce riesco dove molti hanno fallito, ovvero nel far sposare la vecchia scuola con la modernità, proponendo un jrpg epico e appassionante come raramente è capitato negli ultimi anni, e smentendo tutte le tendenze in negativo che abbiamo visto snaturare saghe come quella di Final Fantasy negli ultimi anno abbastanza allo sbando.
Un mondo impressonante
Dragon Quest XI non è un open world, ma poco ci manca. Le aree sono divise da caricamenti, questo non toglie comunque una enorme possibilità esplorative e una mappa costellata di segreti temibili avversari e tesori.
Entra in campo anche una cavalcatura, sulla falsa riga di Zelda, senza però la stessa interattività. Esplorare gigantesche città e grandi foresta in sella al nostro prode cavallo è comunque un’esperienza appagante, sempre nei limiti della struttura tradizionale da jrpg.
La sensazione che si prova a giocare a Dragon Quest XI, è quella di avventurarsi in un capitolo storico della saga, forte anche di una trama fiabesca e appassionante come da tradizione, armati però di un comparto tecnico all’avanguardia che non mancherà di lasciarci più volte a bocca aperta.
Un titolo quindi per tutti coloro che si sentivano orfani di un vero jrpg a turni con una direzione artistica d’eccezione.
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