Grand Prix 2 viene considerato in Europa come il primo vero simulatore di guida, ma c’erano già stati (prima del 1996) altri giochi che potevano vantare questo titolo. Le serie Nascar e Indycar degli americani Paypirus, ad esempio, più curate soprattutto a livello realizzativo. Ma il titolo firmato Geoff Crammond resta comunque una pietra miliare, per il solo fatto di aver portato su PC milioni di giocatori e aspiranti piloti.
Esatto: aspiranti piloti. Perché senza gli aiuti alla guida si passava rapidamente dalla categoria videogame ai simulatori professionali. All’epoca, non c’era nemmeno una sottocategoria dedicata alla Formula 1 né giochi di guida “seri” come si vedeono oggi. Ecco perché fu un successo clamoroso e spinse tantissime persone ad aggiornare il proprio computer.
Nonostante stessero arrivando le schede 3D, Grand Prix 2 funzionava solo e unicamente in software e sotto DOS. Fu anche clamorosamente incompleto all’uscita, come dimostra l’assenza del meteo, nonché pesante rispetto all’hardware dell’epoca. I suoi 25 fotogrammi al secondo (di massima!) fanno sorridere visti oggi, ma c’era gente disposta a tutto pur di spremere qualcosa in più dal motore grafico.
Oltre al realismo elevato, per vent’anni fa, offriva una certa predisposizione alle modifiche amatoriali. I cosiddetti “mod” arrivarono a valanga subito dopo l’uscita e, grazie alla neonata Internet, si diffusero in modo capillare. Avevamo di tutto: dalla grafica dei menu agli sponsor aggiornati, oltre la vecchia licenza datata 1994. Anzi: furono in molti a comprare Grand Prix 2 proprio perché sapevano di poterlo aggiornare gratis per molti mesi.
Come gioco, con tutti gli aiuti attivati, reggeva benissimo anche non essendo amanti delle simulazioni. Merito di alcuni enormi pregi come la competitività degli avversari, l’imprevedibilità delle gare e l’ottima riproduzione dei tracciati. Peccato ci volesse un PC molto potente e, anche in questo caso, i rallentamenti restavano una costante in quasi tutti circuiti.
Nonostante i chiari difetti tecnici, e grazie alla giocabilità, Grand Prix 2 diventò una presenza fissa di tutti i PC nel periodo di fine anni ’90. La sua popolarità spinse Microprose a pubblicare altri due seguiti, non all’altezza dell’originale come qualità complessiva. Per fortuna, i fan non sono mai mancati e hanno tenuto in vita la serie anche dopo il suo abbandono commerciale.