Great Giana Sisters resta il caso più clamoroso di scopiazzatura e ancora oggi circolano diverse leggende metropolitane sulla ragione per cui venne tolto dal commercio. Il punto chiave è che riprendeva alla lettera Super Mario Bros per NES copiandone lo stile grafico, la struttura di gioco e perfino le scritte a schermo. Ovviamente, Nintendo non poteva far passare la cosa sotto silenzio e fece in modo che la vita commerciale di questo titolo fosse molto breve.
Essendo un clone di Mario, uscito pochi anni dopo l’originale, era basato su livelli a scorrimento ripieni di bonus e nemici, da superare con abilità nei riflessi ed esperienza nel conoscere la disposizione delle piattaforme. Cambiavano, naturalmente, i protagonisti: dai famosi idraulici, si passava a una coppia di ragazzine impegnate a raccogliere cristalli invece delle classiche monete.
Il resto, lo si può facilmente intuire: trovando le mattonelle giuste si raccoglievano bonus che potenziavano il nostro personaggio, mentre l’opzione a due giocatori era (anche qui) a turni alterni. Rispetto a Mario, soprattutto per motivi di budget, c’erano meno livelli e segreti così che la qualità generale di Great Giana Sisters restasse parecchi gradini più in basso.
Sul lato tecnico, per gli anni ’80 e grazie alla scarsità di concorrenti il titolo firmato Time Warp era molto ben realizzato. C’era qualche problema con i controlli, visto che il salto poteva risultare poco preciso essendo azionato dalla levetta e non dal pulsante. Ma, a parte questo, pochi giochi per Commodore 64 potevano vantare l’immediatezza e la longevità di Great Giana Sisters.
Malgrado l’evidente fonte di ispirazione, per usare un eufemismo, venne acclamato dalla stampa e divenne in poco tempo un oggetto raro grazie al veloce ritiro dal mercato. Negli anni successivi, ha perfino guadagnato un forte seguito di appassionati e varie riedizioni che ne mantengono il design originale. Insomma: Super Mario resta ovviamente su un altro pianeta, ma le sorelle Giana sono sempre lì a infastidirlo.