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I Migliori Platform Arcade: Gemme Dimenticate dell’Era d’Oro

Quando parliamo di retrogaming, è impossibile non provare una dolce nostalgia per le sale giochi degli anni ’80 e ’90. In quegli spazi carichi di fumo e adrenalina, dove il tintinnio delle monete si mescolava ai suoni elettronici dei cabinati, nascevano capolavori che avrebbero segnato per sempre la storia dei videogiochi. Tra tutti i generi che animavano quelle sale, i platform arcade rappresentano forse l’essenza più pura di quell’epoca irripetibile.

Le Origini di un Genere Leggendario

Prima di immergerci nei titoli che hanno fatto la storia, facciamo un passo indietro alle radici del genere platform. Il primo videogioco a piattaforme riconosciuto è Space Panic del 1980, ma fu Donkey Kong del 1981 a stabilire i canoni fondamentali del genere. Donkey Kong introdusse per la prima volta il concetto di salto sopra gli ostacoli, diventando il primo platform completo di tutte le caratteristiche fondamentali.

Il gioco fu ideato da un designer alle prime armi, Shigeru Miyamoto, che riuscì a creare due fra i personaggi più rappresentativi del mondo videoludico, Mario (allora chiamato Jumpman) e Donkey Kong. Questo titolo non solo definì le basi del genere platform, ma introdusse anche elementi narrativi e una struttura a livelli che divennero standard dell’industria.

L’Epoca d’Oro: Quando i Platform Dominavano le Sale Giochi

Donkey Kong (1981) – Il Pioniere Assoluto

Donkey Kong fu creato per salvare cabinati arcade invenduti dopo il fallimento di Radar Scope di Nintendo. Ogni livello era costituito principalmente da piattaforme con l’aspetto di travature metalliche e scale a pioli, dove Jumpman doveva evitare barili e fiammelle. La struttura narrativa richiamava chiaramente la fuga finale di King Kong dall’Empire State Building, ma con un twist interattivo che catturava immediatamente l’attenzione dei giocatori.

Il successo fu straordinario: circa la metà degli incassi della serie Donkey Kong deriva ancora oggi dal primo episodio del 1981, il primo successo globale di Nintendo. La meccanica di gioco era rivoluzionaria per l’epoca, richiedendo non solo riflessi, ma anche strategia e tempismo perfetto.

Bubble Bobble (1986) – Il Platform Cooperativo Perfetto

Bubble Bobble aveva tutta una serie di caratteristiche che lo rendevano estremamente divertente e longevo. Questo gioiello di Taito introdusse un concetto innovativo: i giocatori controllavano due draghi, Bub o Bob, che dovevano intrappolare i nemici dentro le bolle per poi scoppiarle.

La genialità del gioco risiedeva nella sua semplicità apparente che nascondeva una profondità incredibile. I tantissimi “trucchi” permettevano ai giocatori di studiare tecniche che li avrebbero resi i “fuoriclasse” della sala giochi. Era un titolo che cresceva con il giocatore, offrendo sempre nuove strategie e scoperte.

Ghosts ‘n Goblins (1985) – La Sfida Definitiva

Ghosts ‘n Goblins è un videogioco arcade a piattaforme del 1985 dove si controlla un cavaliere medievale in armatura che attraversa diversi ambienti spettrali popolati di mostri. Per la sua difficoltà tremenda e l’ambientazione fantasy, Ghosts ‘n Goblins è stato definito il Dark Souls dei suoi tempi.

La serie rappresentava l’apice della sfida nell’era arcade. Il gioco era noto come uno dei più difficili mai realizzati: si otteneva poca salute, pochissime vite extra e bisognava completare il gioco due volte prima di affrontare il boss finale. Il successo dell’arcade di Ghosts ‘n Goblins fu clamoroso, portando la Capcom alla fama e dando inizio a una longeva serie.

Wonder Boy (1986) – L’Avventura Tropicale

Wonder Boy è un videogioco arcade di genere a piattaforme realizzato dalla software house Escape e pubblicato da SEGA nel 1986. Il protagonista Tom Tom doveva salvare la sua amata attraverso un’avventura che combinava platform puro con elementi di sopravvivenza unici per l’epoca.

L’approccio al gioco era di un tipo molto comune per gli arcade del periodo: bisognava stare attenti a un’enorme varietà di trappole e ostacoli, ma anche tentare di terminare il round più velocemente possibile. La barra della vitalità che diminuiva costantemente aggiungeva una tensione continua che rendeva ogni secondo prezioso.

Shinobi (1987) – Il Maestro Ninja

Shinobi è un videogioco a piattaforme pubblicato nel 1987 dalla SEGA, dove il protagonista è un ninja armato di spada e shuriken in un’ambientazione moderna. Il gioco fu un enorme successo e balzò direttamente al primo posto della classifica degli incassi nel mercato arcade giapponese.

Shinobi fu un grande successo per Sega con una perfetta miscela di piattaforme e lotta, diventando il migliore esponente nella formula “facile per principianti, difficile per maestri”. Il titolo catturava perfettamente lo spirito dei film ninja degli anni ’80, traducendo l’action cinematografico in meccaniche di gioco innovative.

L’Evoluzione del Genere: Dai Cabinati alle Console

La generazione delle piattaforme a 16 bit è il periodo in cui il platform dominò maggiormente. I successi arcade aprirono la strada alle conversioni casalinghe, che spesso introducevano nuove meccaniche e contenuti aggiuntivi.

Mario fece la sua prima comparsa nel videogioco Donkey Kong del 1981 col nome di “Jumpman”, diventando rapidamente la mascotte di Nintendo. Da lì, la trasformazione da arcade a franchise domestico fu naturale: nel 1983 uscì Mario Bros., spin-off della serie Donkey Kong, in cui esordì Luigi e la modalità a due giocatori.

Le Caratteristiche che Definivano un Grande Platform Arcade

Cosa rendeva speciali questi titoli? Innanzitutto la giocabilità immediata: i controlli dovevano essere intuitivi fin dal primo momento, permettendo a chiunque di iniziare a giocare ma richiedendo ore di pratica per la padronanza completa.

La progressione della difficoltà era fondamentale. I migliori platform arcade seguivano la filosofia “facile da imparare, difficile da padroneggiare”, garantendo che ogni gettone speso fosse giustificato da una sfida equa ma impegnativa.

L’identità visiva era cruciale nell’era dei 8-bit. I colori vivaci e i personaggi stilizzati sfruttavano al massimo l’hardware limitato dei giochi arcade, creando esperienze memorabili che si distinguevano immediatamente dalla massa.

L’Impatto Culturale e l’Eredità

Gli anni ’80 sono stati l’epoca d’oro degli arcade e il decennio delle prime console, producendo titoli storici che hanno segnato per sempre la storia del genere. Questi platform non erano solo giochi, ma fenomeni culturali che riunivano generazioni diverse attorno ai cabinati.

Nelle sale giochi degli anni ’80 e ’90 si giocava solo per il gusto di divertirsi, senza slot machine o altri elementi di azzardo. Era un’epoca in cui il videogioco rappresentava puro intrattenimento, sfida personale e condivisione sociale.

Il Fascino Immortale dei Platform Arcade

Oggi, a distanza di decenni, questi titoli continuano ad affascinare. “È una tendenza sorprendentemente forte”, afferma Paolo Chisari dell’Aesvi, “forse è un modo di giocare più semplice adatto a un certo pubblico che vuole divertirsi per un paio d’ore in modo più tranquillo”.

Il motivo di questo fascino duraturo risiede nella purezza del design. Ogni elemento era funzionale al gameplay, ogni pixel aveva un significato. Non c’erano fronzoli o distrazioni: solo la sfida allo stato puro tra giocatore e macchina.

Consigli per i Nuovi Esploratori del Retrogaming

Per chi si avvicina oggi a questi classici, ecco alcuni consigli:

Iniziate con Bubble Bobble: la sua curva di apprendimento dolce lo rende perfetto per i principianti, mentre la profondità nascosta soddisferà anche i veterani.

Affrontate Donkey Kong con pazienza: vincere il gioco richiede pazienza e la capacità di calcolare accuratamente i tempi dell’ascesa di Jumpman. È un gioco che premia la strategia quanto i riflessi.

Preparatevi mentalmente per Ghosts ‘n Goblins: considerate ogni vittoria, anche piccola, come un traguardo. La frustrazione fa parte dell’esperienza, ma la soddisfazione finale è ineguagliabile.

Dove Trovarli Oggi

Fortunatamente, molti di questi classici sono disponibili in raccolte moderne come Capcom Arcade Stadium, permettendo alle nuove generazioni di scoprire questi capolavori. Emulatori come MAME preservano l’esperienza originale, mentre versioni rimasterizzate offrono funzionalità moderne mantenendo intatta l’essenza del gameplay.

Conclusione: L’Eredità Immortale

I migliori platform arcade degli anni ’80 e ’90 non sono semplici curiosità storiche, ma pilastri fondamentali dell’arte videoludica. Hanno stabilito principi di game design che rimangono validi ancora oggi: la chiarezza degli obiettivi, l’equità della sfida, l’importanza del feedback immediato e la ricerca della perfezione meccanica.

Gli anni novanta iniziavano e finivano con Street Fighter II, ma i platform arcade rimasero il cuore pulsante delle sale giochi, offrendo esperienze che univano semplicità apparente e profondità nascosta.

Per i nostalgici, questi giochi rappresentano un tuffo nei ricordi di un’epoca in cui ogni gettone era un piccolo investimento nell’avventura. Per i nuovi giocatori, sono lezioni di game design allo stato puro, esempi perfetti di come trasformare limitazioni tecniche in punti di forza creativi.

L’era d’oro dei platform arcade è finita, ma la loro influenza continua a vivere in ogni salto, in ogni piattaforma, in ogni sfida che affrontiamo nei giochi moderni. Sono testimoni di un tempo in cui il videogioco era ancora giovane e tutto sembrava possibile, quando bastava immaginare per innovare e sognare per creare capolavori immortali.


Che siate veterani delle sale giochi o esploratori curiosi del retrogaming, questi titoli vi aspettano ancora oggi, pronti a offrirvi la stessa magia che ha conquistato milioni di giocatori in tutto il mondo. Perché certi gioielli, semplicemente, non passano mai di moda.

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