Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una digitalizzazione dei videogiochi, tale da far dimenticare, in parte, il supporto fisico.
Molti titoli escono direttamente in digitale, basti pensare al parco indie. Abbonamenti e tripla A comprati in digitale, rafforzano il nuovo mercato che ha da un lato un minore impatto ambientale, dall’altro rischia però di vedere sparire per sempre le opere di numerosi sviluppatori.
La cosa preoccupa anche Hideo Kojima che ne ha parlato nel corso di una intervista.
L’oblio digitale
Se ancora oggi leggiamo, giochiamo, guardiamo, ascoltiamo creazioni del lontano passato è solo grazie al supporto fisico. Se i grandi capolavori della letteratura fossero stati conservati solo in digitale, adesso non ci sarebbero più.
Stessa cosa vale per le altre creazioni, in particolare i videogiochi che hanno anche il problema delle poattaforme.
“I CD preso scompariranno. Quando ci penso, continuo a comprarli. Anche se ne ho a tonnellate.” spiega Kojima.
Poi continua: “alla fine, anche i dati digitali non saranno più completamente di proprietà dei singoli individui. Ogni volta che c’è un grande cambiamento o un incidente nel mondo, in un Paese, in un governo, in un’idea, in una tendenza, l’accesso può essere improvvisamente interrotto. Non potremo accedere liberamente ai film, ai libri e alla musica che abbiamo amato. Smetterei di possedere cose. È di questo che ho paura. Non si tratta di avidità.”
Parole che fanno molto riflettere sulla conservazione e sul futuro di tutti i media, anche dei videogiochi che tanto amiamo.
Tra servizi disattivati dopo anni, e piattaforme dimenticate, se tenete molto a qualcosa, averlo in versione fisica è sempre meglio. Per i videogiochi c’è anche il problema delle patch, in un lontano futuro infatti alcuni titoli, anche se conservati in versione fisica, saranno ingiocabili.
Non parliamo di DRM e altri strumenti che faranno perdere migliaia di opere videoludiche.
In ogni caso, se ancora oggi possiamo giocare a titoli di 30 anni fa, è solo grazie a supporti fisici, affiancati da una digitalizzazione, che non ha però sostituito cartucce e CD originali.