Mostri e ancora mostri
Monster Party esce nel 1989 per Nintendo NES e si dimostra subito un titolo inevitabilmente cult, capace di innovare e precorrere, dando vita a un mix di cultura pop, horror e stranezze davvero inconfondibile.
Ci troviamo alle prese con una strana storia in stile manga: sulla via di casa dall’allenamento di baseball, Mark, il nostro protagonista viene avvicinato dal mostro Bert che lo coinvolge nel salvataggio del dark world. Eccoci quindi prendere a mazzate e respingere proiettili da parte dei più svariati mostri presi dalla cultura occidentale e giapponese, così come esplorare, e combattere straordinari e difficilissimi boss.
Stile e sostanza
Monster Party ha uno stile davvero unico, una grafica di buona qualità per l’epoca e capace di lasciarsi godere anche oggi, grazie alla pixel art dettagliata e, soprattutto al setting accattivante che vive di un design di livello. Mostri, mondi spaventosi e quant’altro sono all’ordine del giorno in questo Monster Party e niente sarà mai scontato. Splendidi sono i cactus giganti che trasformano il mondo reale nel dark world, un mondo popolato da strane creature e immagini grottesche che fanno pensare ai gironi infernali.
Il titolo offre poi un gameplay solido e divertente, anche se molto difficile, cosa che farà la gioia degli streamer e degli hardcore gamers ma non di chi vorrebbe semplicemente godersi le ambientazioni e portare il gioco alla fine.
Mostruosità assortite
Monster Party è una piccola perla nascosta dell’era NES, superiore alla media dei titoli per la piattaforma sia per grafica che per qualità di gameplay. Un gioco che guardava già molto avanti e che riesce a divertire anche oggi, guadagnando il fascino del weird e del fantastico.
Merita assolutamente darci un’occhiata, potreste scoprire un gioco da cui difficilmente vi staccherete. Nintendo NES non finisce davvero mai di stupire, soprattutto per quanto riguarda la produzione USA/Giappone.