Violenti come non mai
Uscito nel 1993, Mortal Kombat 2 prosegue la saga di questo picchiaduro toccando picchi di violenza mai registrati prima che scatenarono ai tempi della sua uscita non poche polemiche oltre che dei noti episodi dei Simpson dove, senza nominarlo, si parafrasava il gioco in questione.
Ci troviamo ancora una volta di fronte a un picchiaduro che si distacca dalla concorrenza proponendo invece un sistema di lotta alternativo, estremamente tecnico e basato sulla conoscenza approfondita di mosse e tecniche del personaggio che desidereremo imparare davvero.
La grafia è migliorata notevolmente e l’aspirazione al fotorealismo è davvero notevole e distintiva, stessa cosa vale per il gameplay che, se pur più lento e macchinoso di altri prodotti di questo genere, riesce ad appagare e a divertire come non mai.
Il secondo episodio di questa saga, ha contribuito in particolare, un po’ come accaduto con Street Fighter 2, a fare di questo gioco una icona capace di rinnovarsi nel corso degli anni e di arrivare fino a noi.
Uno stile di gioco unico
Mortal Kombat 2, vanta uno stile di combattimento ben distinto da tutto ciò che conosciamo, gli scontri sono brutali e si risolvono in pochi colpi, fondamentale è inoltre l’utilizzo delle combo e delle mosse speciali, in grado di fare la differenza nei vari e ispirati scenari che fanno da sfondo ai nostri bagni di sangue.
Il gioco riesce a dare il meglio di sé, come al solito se giocato con qualche amico, una storia accattivante e un sistema di progressione ben realizzato, offrono però una sfida notevole anche nella semplice campagna singleplayer che potrebbe fare la gioia di moltissimi nostalgici.
Mortal Kombat 2 si distingue poi le per sue sanguinolente fatalities, mosse finali brutali che giustiziano l’avversario nei modi più violenti e pittoreschi immaginabili.
Un prodotto che è un must per tutti gli amanti del genere, oltre che un pezzo di storia del videogioco.