Il fratello brutto di Killer Instinct
Avere pietà per Rise of robots non è cosa facile. Ci troviamo infatti di fronte a un prodotto che poco fa per venirci incontro offrendoci un gameplay sbilanciato e in certi casi davvero terribile che non riesce a farci godere nemmeno dell’interessante design dei robot e della veste grafica, pessimamente animata, ma comunque gradevole.
Il titolo viene distribuito per qualche oscuro motivo su moltissime piattaforme tra le quali anche Sega Mega Drive. Il gioco è sostanzialmente una variante della formula di Killer Instinct, riproposta però un salsa robotica e con una pseudo campagna (che ci metterà a disposizione un solo cyborg per tutta l’avventura) dove ci troveremo ad affrontare in sequenza varie creature meccaniche, interessanti e belle da vedere ma davvero orribili da combattere.
Gli scontri di Rise of the Robots sono infatti basati su colpi continui, privi di ogni strategia o tecnica. Il gioco sembra premiare chi preme i tasti più veloce, o il semplice sfruttamento di deficit della IA. Eccoci alle prese con combattimenti difficilissimi e noiosi, oppure troppo facili dove il solito attacco sarà l’unico modo per sconfiggere l’avversario, impossibile da sfiorare se usiamo qualche combinazione e un po’ di fantasia.
I giochi, quelli inutili
Con Rise of the Robots, ci troviamo di fronte a un esempio di prodotto assolutamente sconveniente e inutile. Il mondo non aveva alcun bisogno di Rise of the Robots e nemmeno della sua versione successiva che comprende un maggior numero di Cyborg e alcune timide migliorie.
Eccoci quindi davanti a un gioco solo ed esclusivamente per collezionisti, o per quegli utenti in cerca di qualcosa di esotico e strano e senza alcuna intenzione di divertirsi nel corso della breve avventura che ci troveremo ad affrontare.
Un vero peccato dato che il design, le musiche e in generale il primo impatto di gioco, erano più che positivi.